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Discarica ceneri dell'Inceneritore

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

 
la Provincia Pavese - 21 settembre 2008
Galliavola, il no ai miasmi della Cre

 

GALLIAVOLA. «Non vogliamo che il nostro paese sia inondato dalla puzza che si alza da questi impianti: il nostro modello di sviluppo va in una direzione opposta». Galliavola ha bocciato il progetto per la costruzione di un impianto per lo stoccaggio di materiali derivanti dalle reti fognarie: lo stesso che oggi sta cercando di insediarsi a Lomello. Il sindaco Luigi Borlone ha respinto senza mezzi termini «l’allettante proposta economica»: «Prima di sbarcare a Lomello, la ditta lodigiana Cre aveva cercato di realizzare il suo impianto al confine fra Galliavola e Lomello. Non ce la siamo sentita di autorizzare l’arrivo di una struttura che avrebbe portato qui un fetore insopportabile». Galliavola punta, invece, sull’aumento demografico e sulla qualità della vita. L’arrivo della ditta lodigiana, che produce fanghi da smaltire sui terreni agricoli, avrebbe comportato un introito non indifferente per il Comune di Galliavola, che ogni anno approva un bilancio che pareggia intorno ai 250mila euro. Invece, Borlone e i suoi collaboratori, in carica dal 2004 con una lista civica Uniti per Galliavola, hanno preferito continuare a pagare i mutui contratti negli anni precedenti senza accenderne di nuovi. «Meglio tirare avanti con le nostre forze piuttosto che mettere a repentaglio la salute dei nostri concittadini», ribadisce Borlone, che guida un paese di 228 abitanti alleato a Lomello attraverso l’Unione dei Comuni. Il suo obiettivo è chiaro: cercare di attirare in paese nuovi residenti attraverso il piano di recupero denominato Il Borgo-Ex stallone: da stalla di fine Settecento a moderni appartamenti. Il progetto è quasi al capolinea: gli interni sono già terminati e ora spetta solo alla proprietà, la Società edificatrice immobiliare srl con sede a Milano, mettere in vendita i lotti residenziali. «Si tratta di 18 unità abitative, che potrebbero attirare a Galliavola, con una media di tre persone per famiglia, 54 persone - aggiunge il sindaco -. Per il nostro Comune si tratterebbe di un 25% in più di residenti: per noi un fatto senza precedenti». E poi c’è il piano di lottizzazione di via Soliggia, di iniziativa comunale, in cui dovrebbero nascere 14 abitazioni. «Abbiamo lasciato ai privati una certa libertà nell’acquisto dei terreni: non ci sono superfici vincolate», dice Borlone, che, fra l’altro, domani mattina inaugurerà il nuovo gonfalone comunale. A Galliavola, paese rurale sulle sponde del torrente Agogna e stretto attorno all’antico castello, manca l’ufficio postale, ma ci sono l’ambulatorio, servito da due medici, e una casa di riposo privata, La Castellana. Per il resto, i cittadini di tutte le età si ritrovano nell’unico bar, ma a breve una trattoria-ristorante vedrà la luce nell’ex negozio ristrutturato dal Comune. Nel consiglio comunale di ieri sera è stato approvato il bando per assegnare il nuovo spazio di ristorazione, che prevede anche l’apertura di un bed and breakfast. «Diventerà un luogo di aggregazione, oltre che di sviluppo economico e commerciale: Galliavola non vuole svendere la propria identità», conclude il sindaco. E sarà anche così anche per la discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, progettata da Asm Vigevano, per cui il Comune ha già detto no. Umberto De Agostino