Benvenuto in Nuova Stagione

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui  

Stampa

Coordinamento Comitati

Scritto da Coordinamento Lomellina on . Postato in Ultime

ASSOCIAZIONE FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA

COMITATO SALUTE E AMBIENTE PARONA

ASSOCIAZIONE COORDINAMENTO VIGEVANO SOSTENIBILE

(Ulteriori informazioni li trovate sui siti dei comitati - Puoi accedere dai Menù a Sinistra)


Conferenza Stampa del 19 Ottobre 2010

DRAMMATICA SITUAZIONE SANITARIA IN LOMELLINA E LE ASSURDE AUTORIZZAZIONI PER NUOVE CENTRALI.


I tre Comitati Lomellini per la Salute e per l’Ambiente: Comitato Parona S.A., Futuro Sostenibile in Lomellina e Vigevano Sostenibile ritengono che le autorizzazioni per nuove centrali inquinanti e per le nuove discariche per rifiuti pericolosi in Lomellina, siano in aperto contrasto con la già drammatica situazione sanitaria causata dall’inquinamento atmosferico in Provincia di Pavia e in Lomellina.

 

Con un lavoro sinergico e proficuo, i tre Comitati hanno effettuato uno studio sul nostro territorio che riguarda gli insediamenti inquinanti e soggetti a IPPC - Impianti potenzialmente pericolosi (che sono ben 31) presenti e di quelli autorizzati e in costruzione in Lomellina (6 discariche e 7 centrali). La mappa (PDF 823 KB) che indica tutti questi impianti è sarà esposta in tutti i paesi e città della Lomellina..

Purtroppo questa già congestionata mappa, dovrà essere modificata per aggiungere un altra centrale di cui avremmo volentieri fatto a meno di parlare Nemmeno il tempo di gioire e festeggiare per la notizia positiva che la Centrale ad olio di palma della Morsella non sarà più costruita, che subito l’egoismo e l’avidità di qualcuno ci ha riportato in trincea per questo nuovo mostro che imprenditori senza scrupoli, vogliono costruire tra Parona e Vigevano. Fa veramente pensare perché quasi incredibile una decisione da Roma contro il parere di tutte le autorità locali..

Questi insediamenti di cui tanti inquinanti e pericolosi, provocano purtroppo ovviamente un livello di inquinamento atmosferico in Lomellina ben più alto dei limiti fissati dalle normative vigenti per il PM10 (POLVERI SOTTILI) a Parona di 90 giorni (Excel 756 KB) e a Vigevano di 38 giorni (Excel 51 KB).

A Mortara la centralina (Excel 48 KB) non misura i PM10 ma solo i PM2,5 che sono comunque abbondantemente più alti rispetto alle indicazioni della Comunità Europea.

Le conseguenze sulla salute (PDF 445 KB) dei cittadini della nostra provincia e in particolare nei comuni di Mortara, Parona e Vigevano sono crudelmente riportati nel “Documento di Programmazione ASL della Provincia di Pavia – Anno 2010(PDF 4.00 MB).

Da questo resoconto della situazione sanitaria, si evince che per le malattie logicamente riconducibili all’inquinamento atmosferico, in provincia di Pavia siamo colpiti molto di più della media lombarda ed enormemente di più del resto d’Italia. Un triste esempio i tumori all’apparato respiratorio per gli uomini è maggiore del 10,8% della media lombarda e del 19,7% della media nazionale.

Oggi, coscienti di questa triste situazione per la terra in cui abitiamo e per le persone con cui viviamo e per noi stessi, ci troviamo costretti a interpellare le autorità sanitarie e di controllo competenti (ASL e ARPA), per conoscere le cause di questa stato di cose e richiedere agli Enti responsabili di questa situazione (Comuni, Provincia e Regione) come intendono intervenire per risolverla.

 

In particolare chiediamo...


  • Che il monitoraggio in via telematica delle sostanze rilasciate nell’aria dagli impianti non si limiti all’inceneritore di Parona, ma sia esteso a tutti gli impianti che per legge rientrano negli IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) e che quindi sono soggetti a AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Nel Comune di Parona vi sono altre quattro industrie IPPC, a Mortara vi sono cinque IPPC e a Vigevano due.
  • Che sia triplicato il numero delle centraline per il rilevamento del PM10 e del PM2,5 su tutto il territorio.
  • Che via sia il monitoraggio delle diossine e che sia fatto con uno studio mirato sugli allevamenti della zona.
  • Che vi sia il controllo dei metalli pesanti, degli NOX, SOX, CO2, NH3, O3, NO2, HCL, HF e di tutte quelle emissioni nocive, tipo formaldeide.
  • Che il personale ARPA Regionale attualmente composto solo da due tecnici per una provincia composta da 195 comuni con 89 industrie IPPC sia numericamente adeguato.
Perché la situazione non si aggravi ulteriormente con l’insediamento di altre centrali o industrie inquinanti.

Inoltre chiediamo

  • Che vi sia concertazione tra i comuni della zona sullo sviluppo industriale della zona. Non è più accettabile che qualsiasi comune anche di soli 200 abitanti decida autonomamente. Le conferenze di servizi sono svuotate di alcun significato. Ogni comune in quella sede cerca di portare a casa benefici economici. Ma adesso non possiamo più parlare di benefici economici ma nella situazione attuale dobbiamo parlare di benefici ambientali.

    Che l’effetto sommatorio delle emissioni inquinanti venga certificato da una VAS (Valutazione Ambientale Strategica) su tutto il territorio interessato.

  • Che Provincia e Regione non si limitino a controllare le procedure autorizzative, ma che diano il loro benestare a ogni singolo impianto solo se questo non aggrava una situazione preesistente.

  • Che Comuni, Provincia e Regione convochino nelle proprie conferenze di servizi i cittadini e le loro associazioni, perché l’approvazione di qualsiasi impianto deve essere prima di tutto assoggettato al parere di chi sul territorio vive.

  • Che la Provincia di Pavia mandi un segnale chiaro alla Regione Lombardia chiedendo la moratoria per tutti i nuovi impianti autorizzati, come ad esempio la SIT di Mortara autorizzata, non solo a triplicare la massa legnosa ma anche a bruciare CDR (combustibile derivato da rifiuti) o la Centrale di Olevano autorizzata a bruciare 180000 T/A di massa legnosa con il passaggio di 120 camion al giorno per rifornirla.