Futuro Sostenibile

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Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

Scritto da Futuro Sostenibile on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 25 giugno 2010

Castel d'Agogna anti-centrale

CASTELLO D’AGOGNA. Nuova centrale Sit: il Comune è contrario all’impianto, con le caratteristiche attuali. L’impresa mortarese ha però ottenuto il via libera dalla conferenza dei servizi e ha quasi completato la procedura dell’impianto per la produzione di energia usando sia gli scarti di lavorazione dello stabilimento, che produce pannelli truciolari e cdr, ovvero rifiuti trattati.  Proprio in sede di conferenza dei servizi il piccolo comune alle porte di Mortara, distante poche centinaia di metri in linea d’aria dallo stabilimento e dalla centrale, ha espresso la sua posizione fortemente critica in particolare sulla questione delle emissioni di inquinanti. La preoccupazione riguarda soprattutto il fatto che la centrale Sit rappresenti un’ulteriore fonte di inquinanti pericolosi. Brucerà non solo legno ma anche rifiuti, come terzo inceneritore in provincia di Pavia, dopo Parona e Corteolona. «La combustione di rifiuti di fatto rende questa centrale come un inceneritore di rifiuti non pericolosi - spiega una relazione redatta da esperti - pertanto il quadro conoscitivo della qualità dell’aria doveva essere esteso ai macroinquinanti classici dei processi di combustioni». E ancora: «Le informazioni mostrano una situazione altamente critica per le polveri fini su tutto il territorio provinciale, al contrario di quanto sostenuto nel decreto di compatibilità ambientale». E aggiunge: «Una valutazione corretta della qualità dell’aria avrebbe escluso la possibilità di nuovi incrementi emissivi: la capacità di carico del territorio deve essere considerata nulla. Quindi qualsiasi nuova emissione avrebbe dovuto essere completamente compensata». Le informazioni relative alla centralina di Mortara indicano infatti che nel mese di ottobre gli sforamenti relativi al Pm 2,5, e anche di Pm 10, sono stati 22: «Appare indispensabile la riduzione delle emissioni in atmosfera degli impianti esistenti nello stabilimento», che già ora emette inquinanti che potrebbero essere abbattuti con tecnologie più moderne.

Simona Marchetti