Il Wwf contro la caldaia Sit

MORTARA. “Il consiglio comunale si è espresso favorevolmente sulla nuova caldaia della Sit, con la possibilità di bruciare il Cdr, cioè il combustibile ottenuto dalla parte secca dei rifiuti: come associazione siamo delusi e amareggiati, perché gli amministratori comunali, con questa decisione, dimostrano un totale disinteresse verso i loro concittadini”.
 Per bocca del responsabile Fabrizio Varese, il Wwf lomellino boccia il forno che brucia il Cdr: “Ha la stessa pericolosità di un inceneritore, con tutti i problemi che può comportare in termini di scorie, ceneri e polveri, sottili e inquinanti”. Varese si sofferma anche sul voto espresso dalla minoranza durante la seduta del consiglio.

 “Approviamo la scelta contraria dei tre consiglieri di opposizione, che già in passato ci sono stati a fianco nella lotta contro l’impianto di Parona – dice il rappresentante del Wwf lomellino – Discutibile la scelta del resto della minoranza che ha preferito astenersi, come se tale decisione non fosse un suo dovere”.
 A seguire, Fabrizio Varese ribadisce che “il recupero energetico dei rifiuti è, in realtà, solamente uno spreco energetico”.
 “I materiali che entrano in un impianto di combustione del Cdr portano con sé un bagaglio energetico costituito dall’energia usata per produrlo, il potere calorifico, l’energia spesa per il trasporto, la raccolta e la lavorazione per la produzione del Cdr – spiega Fabrizio Varese – Il potere calorico, in pratica il calore che è possibile estrarre in un processo di combustione, è piuttosto basso, tra le mille e le 3mila kilocalorie per chilogrammo, se confrontato con quello della legna (tremila), ma molto inferiore a quello del carbon fossile (settemila) o del petrolio (diecimila). Considerando queste componenti del bagaglio energetico del Cdr è evidente che il loro incenerimento comporta un macroscopico spreco energetico, invece di un recupero. In altre parole bruciare materiali significa buttar via per sempre l’energia spesa per produrli”.
 A detta del rappresentante del Wwf in Lomellina, gli impianti che bruciano il Cdr sono considerati dalla legislazione italiana un combustibile rinnovabile.
 “Per questo motivo – conclude Fabrizio Varese – godono di un contributo di denaro pubblico che serve per coprire gli alti costi di gestione, di smaltimento delle scorie e dei continui adeguamenti tecnici, che non sarebbero coperti dalla sola vendita dell’elettricità prodotta”. (u.d.a.)

ARCHIVIO LA PROVINCIA PAVESE

Fonte: http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2004/04/14/PV6PO_PV607.html

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