Discariche

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Discarica ceneri dell'Inceneritore

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

 
la Provincia Pavese - 07 agosto 2008
Discarica, il piano va avanti Il sindaco: «Credo sia deciso»

 

GALLIAVOLA. «Ho l’impressione che ormai si sia già deciso tutto: la politica ha esaurito il suo compito e ora la parola passa ai tecnici». Sul progetto dell’impianto che dovrebbe sorgere a Galliavola per lo smaltimento delle ceneri del termodistruttore di Parona parla il sindaco Luigi Borlone, presente alla prima conferenza dei servizi svoltasi a Milano. Il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, la società che vorrebbe stoccare i residui dell’incenerimento dei rifiuti in un’ex cava a pochi metri dal torrente Agogna, è già passato al vaglio di vari enti: dalla Regione alla Provincia, dal Comune all’Arpa. Secondo Claudio Tedesi, direttore generale della società ducale, gli enti hanno richiesto alcune integrazioni al progetto originario, che saranno predisposte quanto prima. Dalla prima conferenza dei servizi e poi dal recente sopralluogo effettuato a Galliavola dai tecnici della Regione, Borlone ha desunto che i giochi sono ormai fatti. «Mi sembra che non serviranno proteste e manifestazioni contrarie all’impianto per le ceneri: ormai i politici attendono la risposta dei tecnici - commenta Borlone, che non si è ancora espresso ufficialmente -. Se sarà positiva, allora Galliavola avrà il suo sito per smaltire le ceneri del termodistruttore. Da più parti, negli ultimi incontri, ho sentito la frase: “Qui non siamo a Napoli”. Ciò significa che l’impianto per le ceneri è giudicato indispensabile». Di costruire un impianto di stoccaggio per le ceneri del termodistruttore si parla dall’agosto 2006, quando Asm Vigevano e Lomellina spa inviò al municipio di Galliavola una prima bozza. Due mesi dopo, il Comune indisse un incontro pubblico alla presenza di Tedesi: «Possiamo anticipare che il sito individuato, un’ex cava di materiali inerti, avrà una superficie complessiva di 210mila metri quadrati. L’impianto, se costruito, avrà una vita di 10 o 12 anni al massimo». Oggi Tedesi, di fronte alle dichiarazioni di Borlone, interviene così: «Sarebbe un grosso guaio se i politici facessero i tecnici e viceversa. Ritengo che la vicenda di Galliavola equivalga a un Piano regolatore generale: il documento urbanistico deve essere approvato dai politici, ma poi saranno i tecnici a rilasciare le varie concessioni edilizie». In altre parole, dovranno essere i tecnici, in sede di conferenze dei servizi, a esaminare in concreto la bontà o meno del progetto. «Il materiale stoccato a Galliavola non puzzerà perché non sarà organico - aggiunge - Inoltre, abbiamo migliorato il tracciato prevedendo una piccola circonvallazione che taglia fuori Galliavola e Lomello. Noi siamo per la riduzione delle tariffe e il rispetto dell’ambiente». Umberto De Agostino