Coriano

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Inceneritori (morto di tumore a 12 anni)

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

 

Sos microscopio Stefano Montanari

Fonte: Nota della redazione di Ecce Terra

Riceviamo la richiesta di aiuto, assieme alla sintesi della vicenda, del dott. Stefano Montanari per cercare di salvare il microscopio che gli stanno portando via.

La storia del come c’impedirono l’uso del primo microscopio elettronico è stata raccontata un’infinità di volte, compresa quella, in dettaglio, del mio libro Il Girone delle Polveri Sottili. Quindi, non annoierò nessuno raccontandola di nuovo.

Il fatto è che, ad un certo punto della nostra ricerca sulle malattie da micro e nanopolveri – una scoperta tutta nostra e riconosciuta dalla Comunità Europea e dalle Nazioni Unite (FAO) – qualcuno si accorse che davamo troppo fastidio e cercò di fermarci. Anzi, cercò d’imbavagliarci, per usare le parole di Beppe Grillo che lanciò una raccolta di fondi per comprare un altro apparecchio.

Si cominciò a raccogliere denaro, io andavo in giro con Grillo a fare un pezzetto di spettacolo, facevo conferenze, oltre 200 in un anno, e, insomma, nel giro di dodici mesi si racimolò il necessario.

Qui io commisi l’errore imperdonabile di lasciare che ad una signora di Reggio Emilia, tale Marina Bortolani, avvocatessa e presidentessa di una onlus molto personale, arrivasse il denaro e poi s’intestasse il microscopio. A me la cosa non interessava, perché dell’apparecchio mi serviva l’uso e non certo la proprietà. A raccolta in corso, m’insospettì il fatto che io non potevo avere accesso al conto bancario delle donazioni per controllarle e non mi fu concesso di entrare nel consiglio della onlus, ma ormai eravamo in ballo.

Oggi, a sorpresa e tradendo chi aveva versato il suo soldino perché il microscopio finisse a mia moglie (uno scienziato di livello mondiale) e a me, la signora Bortolani, senza nemmeno avvertirmi se non con una raccomandata a giochi ormai fatti e addirittura dopo un atto notarile, “dona” il nostro microscopio all’Università di Urbino, privandoci della possibilità di continuare la ricerca.

Mentendo pubblicamente, la signora in questione afferma che questa “donazione” così bizzarra, avvenuta dopo lunghissime trattative con Urbino svolte di nascosto come si conviene quando si fa qualcosa di non proprio onorevole, era nei nostri accordi, quando tutta la documentazione la smentisce e quando tutta la documentazione riporta con chiarezza che di quel microscopio possiamo disporre noi e nessun altro. Afferma che il microscopio era sottoutilizzato da noi, quando lo usiamo per circa 8 ore ogni giorno e spesso anche di notte in modalità automatica. Afferma, insultandoci ancora, che il microscopio noi lo usiamo “a scopo di lucro”, quando le entrate del laboratorio coprono una frazione minima delle spese di ricerca e nessuno, tanto meno la signora in questione, ci dà un aiuto.

In modo a dir poco stravagante, afferma che, comunque, noi potremo usare il microscopio “almeno un giorno la settimana” (a 230 km da casa nostra), quando la nostra ricerca lo richiede continuamente, quando ad Urbino non esiste nessun laboratorio attrezzato per le necessità di quella ricerca, quando non c’è un tecnico che sappia preparare i campioni da osservare e quando tutta l’Università di Urbino non ha pubblicato un singolo lavoro sulle nanopatologie, cioè l’argomento di ricerca per il quale sono stati chiesti soldi alla gente. Insomma, io ti chiedo del denaro per fare una cosa, tu il denaro e io faccio quello che mi salta in testa in quel momento, ma che non era ciò che ti avevo detto.

Il tutto, poi, spacciato da una persona che non è mai venuta a vedere che cosa facciamo, che non ci ha mai risposto al telefono o alle e-mail e che è di un’ignoranza assoluta per quanto riguarda qualsiasi argomento scientifico.

Perché questo sconcio? Beh, diamo fastidio e toglierci di mezzo può fare comodo a qualcuno.

Perché diamo fastidio? Chi conosce le nostre ricerche e i nostri risultati, anche pratici, sugl’inceneritori e le centrali a biomassa sa di che cosa parlo. E così per le patologie dei militari ammalati da Sindrome del Golfo e dei Balcani. E così per le malformazioni fetali da inquinamento. E così per tante altre ricerche che hanno disturbato interessi ricchissimi. E che dire degli alimenti e dei farmaci di cui continuiamo a scoprire magagne enormi e nascoste?

Ora noi stiamo cercando d’impedire questo “trasloco” che avrà, tra i mille effetti collaterali, anche quello di non fare laureare i tre ragazzi che stanno preparando la tesi nel nostro laboratorio. Così chiediamo l’aiuto di tutti coloro che un soldino l’hanno messo e di tutti coloro che il soldino non l’hanno messo ma, indipendentemente da ideologie, da simpatie o da altre considerazioni, si trovano d’accordo con Voltaire nel riconoscere il diritto a chiunque di perseguire la propria scienza.

La sua sintesi termina con questa richiesta:

Per favore, scrivete al dott. Enzo Fragapane, direttore amministrativo dell’Università di Urbino ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ), perché si fermi, e mettetevi in contatto con l’avvocato Alfonso Bonafede di Firenze ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ).

Se il microscopio se ne andrà, la nostra ricerca morirà, e un pezzo di dignità di tutti sarà stato messo in vendita ed effettivamente venduto.

Stefano Montanari

Bibiografia di Stefano Montanari:

Stefano Montanari, bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, dirigendo, tra l’altro, un progetto per la realizzazione di una valvola cardiaca biologica.
Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali.
Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.

Curriculum Vitae
Stefano MontanariStefano Montanari, nato a Bologna il 7 giugno 1949

1972: Laurea in Farmacia presso l’Università di Modena con una tesi di Microchimica

1972 –1979: Consulente tecnico di BOSA S.p.A. – Milano nel settore cardiochirurgia, cardiologia ed emodialisi

Dal 1985 Consulente del Laboratorio di Biomateriali dell’Università di Modena

1997-1999: Direttore Scientifico del progetto Biosa per lo sviluppo di una valvola cardiaca di pericardio bovino.

1985-1995: Consulente scientifico di Angiocor – Lille (Francia) per lo sviluppo di filtri per vena cava

1996-2003 Consulente scientifico di ALN – Bormes les Mimosas (Francia) per lo sviluppo di un filtro per vena cava estraibile.

2003 Consulente scientifico del Progetto Mondiale per l’applicazione ultrafase alle tecniche di elettrocardiografia.

Dal 2004 Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena.

Dal 2005 consulente dell’Osservatorio Militare italiano.

Dal 2007 consulente del senatore Fernando Rossi per questioni ambientali.

Svolge consulenze per Procure della Repubblica e per vari enti su questioni ambientali.

Inventore di un filtro per vena cava estraibile, di una valvola cardiaca protesica, di un sistema per drenaggio pleurico, di un’apparecchiatura per elettrofisiologia e stimolazione cardiaca transesofagea e transvenosa, di cateteri per elettrofisiologia transesofagea, di un sistema per la misura della produzione oraria di urina, di una sacca per urina con un sistema per prevenire le infezioni retrograde.

Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulla filtrazione cavale.

Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulle nanopatologie.

Dal 2004 insegnante all’Interuniversity Master in Nanotechology di Venezia (Università Ca’ Foscari, Università di Padova, Università di Verona)

Dal 2005 insegnante al master universitario in sviluppo sostenibile e promozione del territorio dell’università di Torino e della Comunità Europea

Autore di articoli scientifici sulla tecnica della filtrazione cavale e sulle tecniche di prevenzione della tromboembolia polmonare.

Coautore del libro “Tromboembolia Polmonare e Filtri cavali” curato da C. Rabbia e G. Emanuelli (Il Pensiero Scientifico Editore), 2000

Autore di numerosi articoli scientifici sulle nanopatologie e coautore di un volume pubblicato negli USA (“Handbook of Nanostructured Biomaterials and Their Applications in Nanobiotechnology” a cura di H.S. Nalwa, pubblicato da American Scientific Publishers), 2006

Autore con A.M. Gatti del libro “Nanopathology ” edito da Pan Stanford, 2007.

Autore del DVD con libro “L’insidia delle polveri sottili ” editore Macro, 2007

Autore del libro “Il girone delle polveri sottili ” sull’inquinamento da polveri, editore Macro, 2007

Curatore del libro “Lo stivale di Barabba ” sul problema dei rifiuti, editore Arianna Editrice, 2008

Autore del libro di narrativa “La carne addosso”, editore Serarcangeli, 2003


Alcuni articoli:

Gatti, Montanari “La trombolisi meccanica secondo Lefevre” Boll. Soc. Ital. Chirurgia endovascolare, Maggio-Agosto, 32-3, 1994.

Gatti, Montanari, “La filtrazione cavale temporanea a media permanenza,” Boll. Soc.Ital. Chirurgia endovascolare, Sett.Dic  (Anno II n. 4), 33-34, 1994.

Gatti, Montanari, Emanuelli Physical-chemical characterization of explanted vena cava filters, Medical & Biological Engineering & Computing Vol.35, Suppl.Part 1, Sett 1997 (B12-OS3.04) p.69.

Gatti, Montanari (rivista telematica) “Le nano patologie ”in L’Archivio Medicine

Gatti, Montanari, Monari, Gambarelli, Capitani, Parisini Detection of micro and nanosized biocompatible particles in blood. J. of Mat. Sci. Mat in Med. 15 (4): 469-472, April 2004

A. Gatti, S. Montanari “ Approccio bioingegneristico alla Sindrome dei Balcani” Fisica in Medicina 2004, n.2 , 107-114.

AM. Gatti, Montanari “ La cosidetta sindrome dei Balcani: un approccio bioingegneristico (english version) ; (french version)  “Le soi-disant < syndrome des Balkans>: une approche biologique”

A. Gatti, S. Montanari, “Retrieval analysis of clinical explanted vena cava filters” J Biomed Mat Res Part B: Appli Biomater 77B: 307-314; 2006

A. Gatti, S. Montanari, A. Gambarelli, F. Capitani, R. Salvatori “ In-vivo short- and long-term evaluation of the interaction material-blood” Journal of Materials Science Materials in Medicine, 2005, 16, 1213-19

S. Montanari, A.M. Gatti, “Nanopathology and nanosafety”, Proceedings of the International School on Advanced Material Science and Technology “G. Occhialini” – Course VII 6-9 sett. 2005 , Jesi, Ancona, p.174-195

A.Gatti, D. Tossini, A. Gambarelli, S. Montanari, F. Capitani “Environmental Scanning Electron Microscope and Energy Dispersive System investigation of inorganic micro- and nano-partciles in bread and biscuits”. In pubblicazione presso Critical Reviews in Food Science and Nutrition.

 

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