14-Apr-2010

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Consiglio Comunale (14-4-2010)

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

Ordine del Giorno:

  1. Società Parona Multiservizi S.p.A. / Società Combitalia S.r.l. - Audizione Presidente


L’audizione del Presidente della Multiservizi (avv. Giulio Colli) era prevedibile sia per quanto riguarda i mutui dilazionati nel tempo che per come recuperare le perdite delle società, ha anche accennato a fattori politici sulle strategie che sono state adottate, ed è proprio su questo che il dibattito doveva divergere. (leggi articoli del periodo)


Chi segue la politica nazionale nota che ministri avvocati, difendono il premier imputato in diversi processi. Questa non è solo una moda nazionale anche in piccoli comuni come Parona Lomellina funziona così, il sindaco nomina come presidente della Multiservizi S.p.A. un avvocato, nell’ultimo consiglio comunale abbiamo seguito la sua audizione. Il contendere tra minoranze e maggioranza era su futili motivi, ad un certo punto parla l’assessore Bianchi che con il suo intervento fa ben capire che la discussione usciva dai binari concordati prima del consiglio comunale. Probabilmente un tacito accordo è avvenuto tra i gruppi, su questo dovrebbero riflettere i cittadini di Parona.


L’assenza del dibattito politico si spiega da solo, maggioranza e minoranze pur avendo ideali politici individuali diversi, hanno una visione di insieme della politica territoriale. Le scelte fatte a Parona sono state sempre condivise e oggi i distinguo sono per fatti marginali, anche i giovani ereditano metodi e comportamenti della vecchia politica (sulla vicenda del raccordo ferroviario in consiglio i ganzini non hanno trovato argomenti validi per giustificare gli errori fatti dai loro ispiratori ideologici).

Nel passato ai consigli comunali non si vedeva nessun cittadino, per un politico questo è sempre stato un dramma. Ora la sala è piena, ma le minoranze non hanno  argomenti convincenti per aumentare i consensi.


Mi rimane la tenacia di pubblicare la verità tramite il nostro sito, consapevole che a Parona la leggeranno prevalentemente gli avversari di sempre, ma per altri lontano da qui, può essere un utile strumento per conoscere e capire quali interessi girano attorno ai rifiuti.


Correva l’anno 2004 Colli con orgoglio dichiarava “...io sono fiero della mia Parona” annunciando la nascita del grande polo dei rifiuti. L’allora Sindaco Colli annunciava trionfalmente che “Con l’intesa di Mortara e l’autorizzazione per la seconda linea di combustione … potremo commercializzare i rifiuti … Il nascente raccordo ferroviario … servirà anche a questo progetto”, dichiarando solennemente alla stampa: “Sono il padre del nuovo termo…”

leggi allegati con articoli integrali (PDF - 177 KB)

Per il bene di Parona, sarebbe utile un
legittimo impedimento per il nostro Sindaco

 

Colli non dovrebbe più occuparsi di rifiuti, ferrovie, territorio e di società in quanto ha contratto mutui contando sulle entrate dell’inceneritore che nel tempo si pagheranno con gli interessi. Altri paesi e città hanno fatto cavalcavia, sottopassi, circonvallazioni con i soldi delle ferrovie o della provincia senza costruire inceneritori. Abbiamo dimostrato rispetto a Novara, che smaltire i rifiuti con l’inceneritore costa di più, si creano meno posti di lavoro, si peggiora l’ambiente, si aumentano i danni alla salute, si sottrae verde pubblico, si aumenta il traffico automobilistico, si peggiora la qualità dell’aria e della vita. Aveva in mente uno scalo ferroviario ber il “business del rudo”, per questo è nata Combitalia  S.r.l. (abbiamo dimostrato sul nostro sito che bruciare i soldi per fare corrente è una follia). Per strappare un “si” al raddoppio ha concordato per Mortara 300.000 €, ha suggerito la Ganzi come suo successore che ha creato il caos: “fusioni di società, ribaltoni, nomine, danni economici legati alla modifica della convenzione, nessuna trasparenza amministrativa ecc. ecc.”. Anche gli errori della Ganzi, ben vista dagli avversari politici di oggi sono colpa di Colli, perché colpevoli e complici del passato l’hanno voluta.