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Articoli del 2011

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

 

la Provincia Pavese -14 dicembre 2011

Parona peggio di Milano Il Pm10 aumenta ancora

Proprio in questi giorni una lettrice vigevanese ha scritto questa lettera che pubblichiamo integralmente, riferita alla preoccupazione per la qualità dell’aria che si respira in questo periodo. «In questi giorni esalazioni, odori acri e pungenti, puzze provenienti da Parona stanno invadendo di giorno e di notte il corso Genova a Vigevano e le vie limitrofe procurando difficoltà di respirazione,intensi bruciori al naso, alla gola e ai bronchi, tosse e sapori amari in bocca. Personalmente sono costretta a trasferirmi in altre zone per poter almeno riposare. Il Comune di Vigevano, che è stato da me interpellato affinchè facesse intervenire " ARPA " , con urgenza, a fare una verifica per tutelare la salute pubblica, mi ha risposto di fare un esposto al Sindaco. Aiutateci !». Marica Cattaneo di Denis Artioli

PARONA «Il problema dell’inquinamento a Parona? Ne parlano tutti in paese, ogni giorno, tutti sono preoccupati, ma tanto non serve a niente, non vengono presi provvedimenti». Allarga le braccia la 25enne che, ieri mattina, vicino alla piazza, a Parona, ha accettato di parlare di come i residenti vivono la situazione dell’aria che si respira a Parona, stracarica di polveri sottili. Sembra un paradosso, ma chi dovesse arrivare da Milano lascerebbe una metropoli meno inquinata in alcune zone, come Città Studi. Senza che il sindaco di Parona, Silvano Colli (per legge responsabile della salute dei suoi concittadini) abbia ancora preso provvedimenti per contenere l’emissione di polveri sottili nell’aria. Anzi, Colli, tirandosi addosso anche le critiche di Comuni confinanti, come Vigevano, nega che si tratti di un problema specifico di Parona, tutto quel Pm10 ad alte concentrazioni: «Il Pm10 non è statico, gira nell’aria. Gli altri non hanno il problema semplicemente perché non hanno le centraline di rilevamento, quindi non lo sanno» è la giustificazione di Colli. Ma come si spiega che negli ultimi tredici giorni non ce ne sia stato uno solo, a Parona, con le polveri sottili entro il limite di 50 microgrammi al metro cubo, secondo i dati rilevati dalla centralina dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale)? Tra l’altro, dal 9 dicembre, tutti i giorni il Pm 10 a Parona ha superato i 100microgrammi al metro cubo, il doppio della soglia limite. «In paese sono preoccupati un po’ tutti, dalle mamme di bambini piccoli – spiega la giovane residente – agli anziani. Soprattutto hanno paura le persone che abitano più vicino alla zona industriale, perché spesso, la sera, sentono un odore strano nell’aria, come di metallo, di acciaio, e non sanno se può avere qualche effetto negativo sulla salute». Una commerciante, che lavora in un punto vendita alla periferia di Parona, dice: «Io non abito qui, ma tutte le mattine, quando vengo in negozio, tengo i finestrini alzati e accendo il ricircolo interno dell’aria nell’auto. Non si sa mai». Il Comitato dei cittadini di Parona per la salute e l’ambiente protesta apertamente contro la situazione dell’inquinamento in paese. «A Parona, nel mese di novembre la concentrazione media giornaliera di Pm10 è rimasta sotto la soglia di legge di 50 µg/m³ per soli quattro giorni, ha raggiunto il limite in due occasioni e l’ha superato per ben ventiquattro volte, con livelli così elevati da determinare una media mensile di ben 81 µg/m³ – denuncia il Comitato –. In sintesi, solo sei giorni su trenta la qualità dell’aria si è attestata su livelli accettabili per la nostra salute, mentre nel resto del mese abbiamo respirato un’aria che possiamo classificare come scadente o pessima. Analizzando i risultati nello stesso periodo delle altre stazioni di monitoraggio della nostra Provincia, possiamo rilevare che a fronte di una sostanziale analogia nell’andamento delle concentrazioni nessuna stazione ha registrato un aumento dei valori del Pm10 e del numero di superamenti giornalieri paragonabile a quello di Parona». Da anni si discute di questo problema – sottolinea il Comitato – senza mai ottenere risposte adeguate». Il Comitato ha già proposto al Comune di attuare «un Piano di monitoraggio ambientale che veda coinvolti l’amministrazione e almeno le cinque realtà industriali presenti nel territorio paronese, valutate, secondo la normativa europea, ad alto rischio ambientale; ripristinare l’operatività della Commissione consultiva comunale come previsto dalla Convenzione stipulata tra il Comune e Lomellina Energia per l’apertura dell’inceneritore».