Programma

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Teresio Forti Candidato Presidente

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

Programma per le elezioni provinciali di Pavia del 15 – 16 maggio 2011
del candidato Presidente TERESIO FORTI

Teresio Forti Candidato Presidente Provincia Pavia

 

 

L’amministrazione provinciale uscente, presieduta da Poma, e composta dai partiti di centrodestra Pdl Lega Nord e Udc, giunta al termine del suo mandato, ha accumulato una serie di risultati negativi della propria gestione, che si possono così riassumere:

1. nel campo territoriale e ambientale l’amministrazione provinciale non ha svolto opera di programmazione pubblica, ma ha accettato praticamente tutto quanto grossi gruppi economici privati hanno proposto. Nei rifiuti non c’è stata né una politica seria di raccolta differenziata né tanto meno di riciclo dei materiali. Il solo inceneritore di Parona brucia rifiuti per quattro volte la produzione provinciale. Il piano cave prevede l’estrazione di un quantitativo di sabbia, ghiaia, ecc. per ben due volte il fabbisogno provinciale, con modifica delle falde acquifere. Questo volume di estrazione sarà abbondantemente superato se sarà realizzata l’autostrada Broni-Mortara. Sulle centrali elettriche l’amministrazione provinciale ha accettato tutte le proposte dei privati senza alcuna programmazione, in una provincia che, non solo è ampiamente autosufficiente dal punto di vista energetico, ma che addirittura esporta elettricità. La nostra provincia è stata colpita dalla proliferazione, o dai progetti, di nuovi centri commerciali (come Borgarello) senza che l’amministrazione provinciale, al di là di un po’ di fumo negli occhi, vi si opponesse, anzi abbiamo assistito allo spettacolo delle varie fazioni del centrodestra che si sono accusate a vicenda di aver occultato i documenti del piano commerciale. Inoltre la giunta Poma ha convintamete sostenuto, e sostiene il progetto dell’autostrada Broni-Mortara, un’opera devastante per il territorio e che consumerà risorse sottratte al trasporto pubblico e alla viabilità ordinaria. Infine nel territorio della provincia sono sparsi fanghi di depurazione in agricoltura, ben oltre la produzione locale.

2. sul piano della legalità la giunta Poma ha avuto un’assessora (la Gariboldi) implicata in gravi reati che poi ha patteggiato. Ebbene, il presidente della provincia ha sempre difeso a spada tratta la Gariboldi.

3. Nei lavori pubblici l’amministrazione provinciale ha dato cattiva prova di se. Si è infognata in questioni come il “Global Service” e il “Project Financing” (operazioni finanziarie che hanno creato gravi danni al bilancio della provincia), senza risolvere i gravissimi problemi dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie (di competenza della provincia), suscitando le giuste proteste di studenti, insegnanti, personale della scuola e genitori. La viabilità ordinaria vede le strade provinciali ridotte a “gruviera” e gravi problemi aperti nei collegamenti con l’Oltrepo’ a causa dei danni al ponte della Becca, mentre per il palazzetto dello sport di Vigevano si sono spesi milioni di euro con risultati di molto dubbia efficacia.

4. lotte di fazioni all’interno del centrodestra. All’interno del centrodestra della provincia si è scatenata una lotta di fazioni con roventi accuse reciproche. Ma è appena il caso di notare che nessuna di queste fazioni costituisce un’alternativa all’attuale sistema di potere, anzi ciascuna di esse “lotta” per accreditarsi meglio con i “poteri forti” che stanno dietro agli interventi che hanno devastato il nostro territorio.

PROSPETTIVE POLITICHE:

Purtroppo nel consiglio provinciale l’unica opposizione conseguente e seria è stata quella del gruppo consigliare del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra. L’opposizione del Pd è stata molto blanda e spesso condotta con atteggiamenti “bipartisan” (ad esempio il Pd provinciale è stato favorevole all’autostrada Broni-Mortara, si è astenuto sul piano cave, ha votato contro (o si è astenuto) sulle mozioni del gruppo consigliare del Prc presentate su numerose questioni (dallo stesso caso Gariboldi, alla sfiducia al presidente e alla giunta). Per questi motivi, pur apprezzando i singoli elementi del Pd che, alla base, hanno condiviso alcune battaglie condotte sui problemi del territorio, vista anche l’indisponibilità dimostrata dai loro vertici provinciali ad una politica condivisa sui grandi temi della provincia, si propone, per le elezioni provinciali del 15 e 16 maggio 2011, una coalizione formata dalla lista della Federazione della Sinistra e dalla lista Insieme (che ha già espresso nelle elezioni comunali di Pavia del 2009 il consigliere Ferloni), con candidato presidente il capogruppo provinciale del Prc Teresio Forti. Una coalizione che cercherà di ottenere un’adeguata rappresentanza in consiglio provinciale che, in contatto permanente con i comitati e tutti coloro che hanno condotto le lotte per il territorio e con i lavoratori colpiti sul piano occupazionale e salariale, si batterà per il seguente

programma per la Provincia

1. APPOGGIO AI LAVORATORI.

Intanto una chiara scelta di campo: la Provincia, sul piano politico, deve appoggiare i lavoratori (i lavoratori, non il lavoro genericamente inteso in quanto non c’è comunità di interessi tra capitale e lavoro) e le loro lotte per difendersi sul piano occupazionale e salariale. La Provincia, come tutti gli enti locali non ha possibilità di intervento diretto sull’economia, ma una cosa la può fare (e la rivendichiamo): coordinare, con i comuni un fondo di solidarietà provinciale per sostenere i redditi, falcidiati dalla disoccupazione e dalla cassa integrazione. Nei bilanci (anch’essi colpiti dai tagli governativi e da un federalismo che in realtà taglierà fondi agli enti locali e ai servizi sociali) dare la priorità assoluta a stanziamenti per alleviare le difficoltà dei lavoratori. Combattere la deindustrializzazione con interventi per il rilancio della piccola e media impresa e in favore di aziende innovative che facciano ricerca e producano occupazione qualificata. Promuovere una legge regionale che colpisca le delocalizzazioni industriali e lo spostamento delle attività produttive verso la speculazione finanziaria con la restituzione degli incentivi pubblici eventualmente ottenuti e con vincoli urbanistici che impediscano la speculazione edilizia sulle aree dismesse.

2. LOTTA ALLE POVERTA’ VECCHIE E NUOVE E ALL’EMARGINAZIONE.

Anche in questo campo occorre coordinare, sempre con i Comuni, stanziamenti ed interventi per assicurare il più possibile l’accesso ai servizi sociali (asili nido, case di riposo, mense scolastiche, integrazione per gli affitti), evitando le distinzioni (che alimentano guerre tra i poveri) tra italiani e migranti e usando una particolare attenzione ai problemi delle disabilità. Nella provincia oltre 2 mila famiglie sono a rischio sfratto a causa della crisi, una vera emergenza a cui bisogna fare fronte. Occorre premere sull’Aler perché non siano venduti gli appartamenti e sulla Regione perché ci siano investimenti per la costruzione di nuove case popolari.

3. AMBIENTE, TERRITORIO E BENI CULTURALI.

Come documentato in premessa, il territorio della provincia di Pavia è stato già colpito da pesanti interventi (rifiuti, fanghi, centrali elettriche, centri commerciali, logistiche, consumo dissennato del territorio, con interventi edilizi dove spesso si intravede l’intervento di capitali della criminalità organizzata). Occorre una netta inversione di tendenza: prima di tutto proclamare il blocco di tutti i tipi di intervento distruttivi per il territorio. In particolare occorre dire di NO all’autostrada Broni-Mortara. Subito dopo avviare una corretta programmazione pubblica che, partendo dal rifiuto di interventi negativi e che, tra l’altro, NON hanno dato occupazione vera, indichi una diversa linea di sviluppo compatibile. Ad esempio intervenendo sull’assetto idrogeologico del territorio (fiumi e colline), sul recupero dei beni culturali, per il sostegno alla scuola e alla cultura con interventi per il diritto allo studio e, per quanto possibile per gli enti locali, favorire elementi di reindustrializzazione che diano occupazione buona e non precaria. Per i rifiuti occorre puntare sull’autosufficienza provinciale, sollecitando la raccolta differenziata con relativo riciclaggio dei materiali con l’obiettivo di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012. La Provincia deve promuovere investimenti mirati e programmati nel tempo a favore dei depressi sistemi museali. Promozione dell’esistente e di nuove iniziative permanenti (ad esempio un museo provinciale dell’arte del ‘900; un museo della civiltà industriale e della navigazione fluviale; un parco storico visconteo tra Pavia e il Monumento; il recupero del naviglio dal Borgo Calvenzano alla Certosa con la possibilità di viaggiare in “nave” da Pavia al Monumento). Infine interventi urgenti di monitoraggio, pulizia, manutenzione e restauro per i monumenti per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico artistico provinciale.

4. NO ALLE PRIVATIZZAZIONI

La Provincia deve schierarsi nettamente contro le privatizzazioni, in particolare quella dell’acqua e deve coordinare quanto rimane delle aziende pubbliche sul territorio per impedire ulteriori passaggi al capitale privato e per politiche delle aziende pubbliche che cerchino di assicurare i servizi ai cittadini, anche con interventi sulle tariffe che non penalizzino gli utenti, con particolare attenzione agli strati più poveri.

5. TRASPORTI E PENDOLARI

A causa della deindustrializzazione è diventato imponente il flusso dei pendolari, soprattutto verso l’area milanese. A causa delle scelte negative di Governo e Regione, tese solo a favorire l’alta velocità, le linee dei pendolari (sia ferroviarie che nei trasporti su gomma) sono in uno stato disastroso (basti, per tutte, pensare alla Mortara-Milano, ma anche alla linea Voghera-Pavia-Milano o ai tagli agli autobus nella Bassa Pavese), ai costi di trasporto crescenti che incidono pesantemente sui redditi dei lavoratori pendolari. La Provincia deve premere sulla Regione Lombardia per:

- A) Una politica tariffaria tale da non colpire ulteriormente i pendolari

- B) Miglioramento delle linee e del materiale rotabile

- C) Ripristino di orari adeguati alle esigenze dei pendolari

La Provincia deve premere sulla regione Lombardia perché, rinunciando alle spese enormi per opere come l’autostrada Broni-Mortara, si indirizzino risorse verso metropolitane leggere (cosa del tutto possibile). Infine, sempre rinunciando alle folli spese dell’autostrada e di altre infrastrutture inutili, interventi per il miglioramento della viabilità ordinaria provinciale e per risolvere il problema dei ponti (prima di tutto il ponte della Becca). La Provincia deve assumere finalmente un ruolo attivo nel settore del trasporto ferroviario attraverso la partecipazione puntuale di delegati dell’assessorato ai trasporti ai Tavoli Regionali Quadrante Sud dedicati alle criticità pavesi, mediante la convocazione ed apertura di un tavolo istituzionale diretto con la Regione, i Comuni interessati dal fenomeno del pendolarismo e Trenitalia – Rfi per la discussione delle criticità del trasporto ferroviario; convocazione ai tavoli di rappresentanti del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi che raccoglie le rappresentanze dei comitati pendolari via treno e via pullman di tutto il territorio provinciale;diffusione della piattaforma di monitoraggio on-line dei pendolari che consente la partecipazione diretta dell’utenza pendolare ai meccanismi di controllo di Trenitalia; raccolta dei dati da consegnare e discutere periodicamente in Regione. Favorire l’organizzazione di servizi di car-sharing e car-pooling di supporto presso le stazioni ferroviarie e per gli spostamenti sul territorio. Per quanto riguarda il trasporto su gomma la Provincia si impegna a mantenere le corse in essere sul territorio provinciale e ad incentivare la promozione della tariffazione unica integrata. La Provincia si impegna anche a stabilire un unico biglietto per le compagnie Stav e Darfea che, pur essendo entrambe parte del Consorzio Lomellino Trasporti, adottano politiche di bigliettazione di tipo diverso con disagio dell’utenza pendolare. Piste ciclabili: ultimazione della Green Way della Battaglia, progettazione e partecipazione ai prossimi bandi regionali sulla mobilità ciclistica per nuove piste ciclabili di collegamento fra i comuni e le stazioni del territorio e lungo i percorsi turistici. Mappatura delle piste ciclabili accessibili tramite il sito della Provincia di Pavia; incentivazione per i centri di manutenzione della bicicletta e promozione del bike-sharing.

6. EDILIZIA SCOLASTICA

Questo è un campo (le scuole secondarie superiori) di competenza della Provincia. Rinunciando alle dubbie operazioni finanziarie del “Global Service” e del “Project Financing” la Provincia deve mettere tra le più importanti priorità la questione dell’edilizia scolastica con la ristrutturazione degli edifici degradati, con l’accorpamento delle sedi staccate, con la loro messa a norma.

7. ACQUA BENE COMUNE

Il business dell’acqua potabile in provincia di Pavia è calcolabile in 40 milioni di euro. La qualità della nostra acqua è tra le prime in Italia. L’acqua non è una merce e deve rimanere un bene pubblico. Oltre ad impedire ulteriori privatizzazioni, la priorità assoluta è il mantenimento della gestione dell’acqua a bene pubblico. La Provincia deve inoltre promuovere iniziative nelle scuole contro lo spreco dell’acqua nonché intensificare il controllo sul territorio per impedire l’inquinamento delle falde acquifere da diserbi, fitofarmaci, percolati vari.

8. LEGALITA’ E LOTTA CONTRO LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA.

Com’è stato dimostrato dalle inchieste giudiziarie in corso, la criminalità organizzata è purtroppo ben presente anche nella provincia di Pavia, con legami con ambienti politici. Oltre ad assicurare, come sarebbe doveroso, la necessaria trasparenza e il controllo degli appalti pubblici, evitando i subappalti, occorre togliere il brodo di coltura in cui prosperano le mafie. È noto che la criminalità organizzata prospera nei movimenti terra, negli interventi speculativi edilizi, nel campo dei rifiuti. Una politica della Provincia in questi campi che tolga di mezzo il brodo di coltura mafioso, con una corretta programmazione e gestione pubblica nei campi sopra indicati, sarebbe un modo molto serio per colpire la criminalità organizzata e il suo legame con ambienti politici.

9. SANITA’.

No alla chiusura dei consultori e dei presidi territoriali. Sì a strutture di prevenzione vicine ai cittadini, con più spazio per i Comuni e la Provincia nella programmazione sanitaria regionale. Sostegno ai Comuni nella gestione delle Residenze per anziani e promozione di un polo ad alta tecnologia che metta in rete strutture sanitarie, Università e attività produttive.

10. SPAZI GIOVANILI E SOCIALI E PARI OPPORTUNITA’.

Anche nella nostra provincia esiste una questione giovanile che viene affrontata o con il mercato (alti prezzi per sport, aggregazione, spettacoli, abitazioni, trasporti) o con la repressione (sgombero di spazi di autogestione come il Barattolo o l’ex Mondino). Ricordando che la questione giovanile è soprattutto parte della più generale questione sociale (Bassi salari, precariato, disoccupazione) anche il problema di spazi autogestiti è importantissimo anche per combattere la disaggregazione e la mancanza di senso. Proponiamo un censimento degli immobili provinciali per ricavare almeno alcuni spazi che possano essere dati in autogestione ad organizzazioni giovanili che si occupino di problematiche sociali, di musica, di spettacoli. Per lo sport sostenere forme non competitive e sottratte al mercato, nonché la gratuità per l’accesso allo sport giovanile (dai 6 ai 18 anni). La Provincia si prefigge di realizzare pratiche volte al rispetto delle pari opportunità presso tutti i sui dipendenti. La Provincia promuove l’uguaglianza di trattamento per tutti i dipendenti indipendentemente dal loro sesso, etnia, fede religiosa, età, disabilità, orientamento sessuale. La Provincia si prefigge di favorire politiche virtuose di conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di cura. La Provincia si impegna a tenere seminari e corsi di aggiornamento sulle pari opportunità per i proprii dipendenti in modo da contrastare eventuali discriminazioni ed a garantire un ambiente di lavoro equo, rispettoso e accogliente.

11. SOSTEGNO ALA LOTTA PER LA PACE, DENUCLEARIZZAZIONE E RICERCA DI ENERGIE ALTERNATIVE.

Gli enti locali non possono estraniarsi da questioni più generali. Oltre che favorire politiche e investimenti a favore dell’efficienza energetica come l’uso di pannelli fotovoltaici e termici sugli edifici pubblici e promuoverne l’applicazione in tutte le nuove costruzioni, si propone di dichiarare la Provincia di Pavia, come già fecero molti comuni negli anni ’80, territorio denuclearizzato in modo da ostacolare i progetti governativi di utilizzare territori vicini ai grandi fiumi (come è appunto il nostro territorio) per centrali nucleari. Occorre che la Provincia di Pavia si colleghi agli “enti locali per la pace” in modo da favorire una cultura di pace e di disarmo.

12. ANTIFASCISMO E MEMORIA STORICA.

Negli ultimi anni nella nostra provincia ci sono stati numerosi episodi di attacchi dichiaratamente nazi-fascisti contro sedi di partiti democratici, di centri sociali, contro negozi di immigrati ecc. Parimenti si è sviluppata una campagna, avviata da più parti, per delegittimare l’antifascismo e la stessa Costituzione repubblicana. La Provincia può e deve essere l’ente che promuove la difesa della Costituzione e delle libertà democratiche, che svolga un’opera corretta di recupero della memoria storica della Resistenza e dell’antifascismo (così importante nel nostro territorio) e un’azione attiva contro le aggressioni e le attività neo-fasciste.

Queste sono le considerazioni e le linee programmatiche (naturalmente da sottoporre a dibattito) della coalizione tra la Federazione della Sinistra e la lista “Insieme” per le prossime elezioni provinciali. La nostra azione non è solo volta ad ottenere una rappresentanza adeguata in consiglio provinciale, ma a fare in modo che la nostra rappresentanza, in collegamento con tutto quello che si muove sul territorio per affrontare i problemi sociali e ambientali, si batta sugli obiettivi indicati in precedenza, contro le oligarchie e i poteri dominanti.

Il candidato presidente TERESIO FORTI.

Pavia 10 Aprile 2011