Futuro Sostenibile

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Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

Scritto da Futuro Sostenibile on . Postato in Ultime

Ha sede a Castello D'Agogna è un'associazione di volontariato senza scopo di lucro, si chiama Associazione Futuro sostenibile in Lomellina, i soci sono di tutti i paesi della Lomellina

Al momento hanno soci di Mortara, Ceretto, Olevano, Confienza, Parona e Castello d'Agogna, ma stanno crescendo. Le loro riunioni mensili sono itineranti. Ogni mese le fanno in un paese diverso della Lomellina. Per loro è faticoso, ma serve per avvicinare e coinvolgere le persone.


Per l'Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

Alda La Rosa è il Presidente

Claudia Montanari il Vice Presidente

ed hanno un direttivo di cinque persone

 

Per informazioni e contatti : ASSOCIAZIONE FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA

via Quairone snc

27030 Castello d'Agogna (PV)

Tel. :  +39 0384296634

Cell. : +39 3487030266

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

per novità e iniziative consultate il sito dell'Associazione

sito Internet: http://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

 


la Provincia Pavese - 03 novembre 2010

Inceneritori e salute in un convegno


MORTARA. Ancora la tutela dell’ambiente al centro del convegno promosso dall’associazione Futuro sostenibile in Lomellina. Venerdì, alle 21, l’istituto Regina Pacis di via Ss. Trinità, con entrata da via delle Mura, ospita l’incontro «Inceneritori e centrali: la salute se ne va in fumo». Al centro della serata moderata da Alda la Rosa, presidente dell’associazione Futuro sostenibile in Lomellina, ci saranno le tematiche che negli ultimi mesi hanno diviso il mondo politico-amministrativo e mobilitato l’opinione pubblica: dal progetto della discarica per il cemento-amianto a Ferrera alle centrali elettriche di Olevano, fino all’inceneritore di Parona. La serata sarà introdotta da Eugenio Gandolfi, assessore alla Sanità del Comune di Mortara. Intervengono Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova, Patrizia Gentilini, oncomatologa della sezione Isde di Forlì, Giuseppe Masera, pediatra oncoematologo alla clinica pediatrica San Gerardo di Monza, e Marco Lorena, medico internista all’Asilo Vittoria di Mortara. «Abbiamo invitato sindaci e amministratori dei Comuni della provincia di Pavia, medici e pediatri di base e ospedalieri, e responsabili dell’Asl e dell’Arpa di Pavia», dice Alda La Rosa. (u.d.a.)


Lettera ai giornali su sentenza TAR - Castello d’Agogna - 30 ottobre 2010


L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina manifesta il più vivo compiacimento apprendendo la notizia che il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi contro le autorizzazioni concesse alla ditta Maire Tecnimont S.P.A. ed alla ditta Biolevano Energie s.r.l. per realizzare una centrale elettrica nel territorio di Olevano di Lomellina.

Nell’esprimere alla Fondazione Vera Coghi ed in particolare al suo presidente dott. Mariangela Zenoni Colli Vignarelli, i più fervidi e sentiti ringraziamenti per il decisivo e costante impegno profuso nel raggiungimento di tale risultato, riteniamo che la difesa e la salvaguardia del nostro territorio così validamente perseguiti, corrispondano alle aspirazioni ed alle aspettative della signora Vera Coghi che costantemente operò in tale prospettiva.

Un vivo ringraziamento riteniamo di doverlo rivolgere ai valenti legali, in particolar modo all’avv. Zanuttigh per la competenza e la professionalità dimostrata nelle diverse fasi del procedimento.

Infine un ringraziamento forte crediamo vada rivolto a tutti coloro che, in modi e forme diverse, hanno sostenuto la battaglia che la nostra Associazione ha intrapreso per opporsi alla realizzazione dell’impianto.

Infatti al nostro impegno, concretizzatosi in un convegno pubblico ad Olevano, nella raccolta di firme tra gli abitanti della Lomellina, nella presentazione di un esposto-denuncia alla procura di Vigevano, nella costante informazione condotta attraverso comunicati ed interviste agli organi di stampa locali, hanno risposto centinaia di cittadini che hanno dimostrato la loro volontà di salvaguardare la loro salute e l’ambiente lomellino da tale potenziale pericolo.

Il positivo e straordinario risultato conseguito oggi si aggiunge ad altri che sono stati raggiunti grazie alla mobilitazione dei cittadini, come ad esempio la mancata realizzazione della centrale di Vigevano, sventata dalla decisa opposizione degli amici di Vigevano sostenibile, e di quella di Ceretto Lomellina anch’essa sventata grazie all’opposizione dei suoi abitanti, a cui la nostra Associazione ha dato appieno il suo sostegno.

Certo siamo consapevoli che la battaglia non è conclusa e che nuovi e diversi pericoli si potranno presentare, tutti volti a trasformare la nostra terra di Lomellina in una serie continua di discariche, centrali ed inceneritori.

Tuttavia siamo convinti che un numero sempre più ampio di cittadini giustamente preoccupati per il loro futuro e per quello dei loro figli si unirà agli sforzi delle associazioni sorte spontaneamente e di tutte quelle forze che dimostreranno con i fatti di volere il bene della nostra terra.

Una prima risposta, in tal senso, la chiediamo aderendo alla raccolta di firme che abbiamo lanciato a Mortara perché la giusta e doverosa salvaguardia dei posti di lavoro non venga barattata con il venir meno dell’ancora più doverosa difesa della salute delle persone, un bene questo di primaria importanza, costituzionalmente garantito.

Inoltre, nel ribadire il concetto che solo attraverso un’informazione adeguata e corretta sarà possibile consentire ai cittadini di effettuare scelte responsabili, invitiamo tutti a partecipare al convegno che si terrà venerdì 5 novembre alle ore 21 presso Casa madre delle Suore Pianzoline in via SS Trinità 16, entrata da via delle Mura, dal titolo “ Inceneritori, centrali ……. e la salute se ne va in fumo”.

Per festeggiare nuove vittorie domani, dobbiamo impegnarci oggi e per questo chiediamo a tutti, soprattutto ai giovani, di condividere gli sforzi che la nostra Associazione sta sostenendo al solo scopo di difendere la Lomellina ed i suoi abitanti di oggi e di domani.

Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

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Il Giorno di Lodi e Pavia 31 Ottobre 2010

Olevano, centrale a biomasse bocciata dal Tar

Olevano Lomellina, 31 ottobre 2010 - Bloccata dal Tar la realizzazione della centrale a biomasse di Olevano. Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi ed ha annullato le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia sia per l’esproprio dei terreni che per la realizzazione della centrale. Un pronunciamento in tempi da record, rispetto alla discussione avvenuta in giugno e ai ricorsi presentati nel 2009, con la sezione quarta del Tar della Lombardia che si è dichiarata sulla legittimità e sulla procedura degli atti relativi all’impianto di Olevano Lomellina che stanno realizzando Maire Tecnimont e Biomasse Olevano: sono stati annullati i due atti autorizzativi (rilasciati dalla Provincia) per la costruzione e per l’esproprio dei terreni, con la motivazione di “difetto di partecipazione” e quindi del rispetto delle garanzie nei confronti dei diretti interessati, ossia la Fondazione Coghi e la Società agricola Sviluppo, proprietaria dei terreni.

Il terzo ricorso, presentato contro l’autorizzazione integrata ambientale (rilasciata dalla Regione Lombardia) è stato invece dichiarato “irricevibile”, perché tardivo. Ma la sentenza del Tar, immediatamente esecutiva, rende di fatto prive le società Maire Tecnimont e Biomasse Olevano delle autorizzazioni per proseguire i lavori per realizzare le infrastrutture previste per il progetto della centrale a biomasse. “Per la Fondazione Vera Coghi - commenta la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - che si è assunta l’onere di una battaglia di civiltà per la difesa dell’ambiente e del territorio, e quindi per l’interesse generale, questa sentenza del Tar è una enorme soddisfazione. Una soddisfazione che condividiamo con il professor e avvocato Loriana Zanuttigh, che ci ha assistito, con le associazioni ambientaliste, tra cui Futuro sostenibile in Lomellina, che hanno raccolto le firme di tantissimi cittadini, e con i 200 medici lomellini che hanno firmato contro il proliferare di impianti dannosi alla salute pubblica”. Ma la soddisfazione non si limita agli aspetti relativi alla Fondazione come parte in causa. “Come cittadina - prosegue la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - non posso che plaudire ai tempi davvero rapidi e alla straordinaria efficienza della giustizia e ai giudici del tar, che hanno di fatto mandato all’aria i calcoli di chi confidava in tempi di pronunciamento biblici”.

Entrando poi nel merito delle motivazioni dell’annullamento, ovvero per i difetti di partecipazione, di divulgazione e accesso agli atti e ai documenti, la presidente della Fondazione Coghi auspica che la sentenza del Tar “induca a una doverosa riflessione, che conduca a una revisione delle autorizzazioni rilasciate in assenza, tra l’altro, di un piano energentico provinciale. Il Tar afferma il principio che un ente pubblico deve ascoltare i cittadini e fornire loro strumenti di partecipazione effettivi”.

di Stefano Zanette

 


la Provincia Pavese - 25 giugno 2010

Castel d'Agogna anti-centrale

CASTELLO D’AGOGNA. Nuova centrale Sit: il Comune è contrario all’impianto, con le caratteristiche attuali. L’impresa mortarese ha però ottenuto il via libera dalla conferenza dei servizi e ha quasi completato la procedura dell’impianto per la produzione di energia usando sia gli scarti di lavorazione dello stabilimento, che produce pannelli truciolari e cdr, ovvero rifiuti trattati.  Proprio in sede di conferenza dei servizi il piccolo comune alle porte di Mortara, distante poche centinaia di metri in linea d’aria dallo stabilimento e dalla centrale, ha espresso la sua posizione fortemente critica in particolare sulla questione delle emissioni di inquinanti. La preoccupazione riguarda soprattutto il fatto che la centrale Sit rappresenti un’ulteriore fonte di inquinanti pericolosi. Brucerà non solo legno ma anche rifiuti, come terzo inceneritore in provincia di Pavia, dopo Parona e Corteolona. «La combustione di rifiuti di fatto rende questa centrale come un inceneritore di rifiuti non pericolosi - spiega una relazione redatta da esperti - pertanto il quadro conoscitivo della qualità dell’aria doveva essere esteso ai macroinquinanti classici dei processi di combustioni». E ancora: «Le informazioni mostrano una situazione altamente critica per le polveri fini su tutto il territorio provinciale, al contrario di quanto sostenuto nel decreto di compatibilità ambientale». E aggiunge: «Una valutazione corretta della qualità dell’aria avrebbe escluso la possibilità di nuovi incrementi emissivi: la capacità di carico del territorio deve essere considerata nulla. Quindi qualsiasi nuova emissione avrebbe dovuto essere completamente compensata». Le informazioni relative alla centralina di Mortara indicano infatti che nel mese di ottobre gli sforamenti relativi al Pm 2,5, e anche di Pm 10, sono stati 22: «Appare indispensabile la riduzione delle emissioni in atmosfera degli impianti esistenti nello stabilimento», che già ora emette inquinanti che potrebbero essere abbattuti con tecnologie più moderne.

Simona Marchetti


la Provincia Pavese - 18 maggio 2010
Mortara, l'assessore Gandolfi frena su centrali e smog

MORTARA. C’è un po’ più di attenzione dopo il convegno di Casamadre con gli esperti del Cnr di Pavia sugli effetti, estremamente dannosi per la salute, dello smog in Lomellina derivante dalla concentrazione di impianti e ciminiere. Così a Mortara il Pd chiede la convocazione di un consiglio comunale aperto e mentre la richiesta resta in attesa di risposta, in città se ne parla visto che uno degli impianti in questione è la centrale per la produzione di energia elettrica della Sit che sarà alimentata con gli scarti di legno. Ma a pochi chilometri da Mortara si stanno costruendo anche le centrali di Olevano, senza dimenticare il termodistruttore di Parona. «Ho qualche perplessità su tutti questi impianti - conferma l’assessore alla sanità Eugenio Gandolfi, che sta seguendo a titolo personale gli appuntamenti sul tema organizzati dalle varie associazioni - perché non è stato valutato l’impatto complessivo di tutti questi impianti, che sorgeranno su un fazzoletto di terra. Qualcuno è venuto meno al suo compito istituzionale di controllo sul territorio, che ci deve essere: è stata un po’ una “turbata”, quella di progettare tante piccole centrali al di sotto del limite richiesto per la valutazione di impatto ambientale». Molti degli argomenti proposti dalle associazioni di difesa del territorio vedono Gandolfi consenziente: «Sono preoccupato come medico anche per l’impatto che questi impianti avranno sulla sanità locale e sulla salute delle persone - aggiunge - sono tutti argomenti su cui mi ero espresso anche in passato». Gandolfi conclude chiedendo di mobilitarsi in maniera più efficace in futuro: «Bisogna evitare di costruire altri impianti». (s.m)

 


la Provincia Pavese — 16 maggio 2010
«Basta ciminiere in Lomellina»

MORTARA. La Lomellina non è in grado di sostenere nuove ciminiere. Troppe centrali, fabbriche e traffico pesante. Insieme creano un quantitativo di smog, il particolato fine (Pm10) che viene misurato dalle centraline, dannoso per la salute. Occorre trovare un nuovo modello di sviluppo e serve un cambiamento di mentalità. Lo ha detto Giuseppe Damiani, dell’istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, al convegno «La Lomellina non è un rifiuto», organizzato dall’associazione Futuro Sostenibile presso la sala di Casamadre delle suore Pianzoline. «In Italia la normativa europea sulla valutazione di impatto ambientale è stata recepita solo nel 2006 - ha spiegato lo scienziato - ma non è mai stata recepita appieno. Ancora oggi viene calcolato l’impatto dei singoli impianti, mai quello complessivo, mettendo in relazione il nuovo insediamento con quello che già esiste sull’area». Il riferimento è alle tante centrali a biomassa che si stanno realizzando in Lomellina, ma anche all’ipotesi dell’autostrada Broni-Mortara oltre al Polo Logistico: «Una delle principali fonti di inquinamento sono i camion, che inquinano tanto quanto 50-60 auto», ha aggiunto. Sulla questione dei rifiuti i dati relativi all’inceneritore di Parona: «Sulle 306 mila tonnellate bruciate nel 2009 - ha affermato - solo un terzo proviene dalla provincia di Pavia. Invece sarebbe giusto che ognuno bruciasse i propri rifiuti». Damiani ha poi messo in correlazione la presenza del Pm10 con i dati sulla salute: «Tutti sono danneggiati - ha spiegato - anche chi non vive in prossimità delle principali fonti, perché le polveri si depositano e poi le assumiamo, ad esempio, attraverso il cibo che consumiamo. Alcune statistiche dicono della riduzione della longevità, pari a 7 mesi di vita per ciascun aumento di 10 microgrammi di Pm10 nell’aria». Considerando che in zona, oltre all’inceneritore, alle centrali, c’è anche la raffineria di Sannazzaro e quelle di Trecate il quadro è preoccupante. Marco Caldiroli, di Medicina democratica, ha inoltre ribadito che «le emissioni degli inceneritori sono più rischiose, perché le materie incenerite non sono omogenee e i fumi sono composti da sostanze diversificate. Incenerire i rifiuti è una scelta fatta dalla Regione che può anche essere ripensata».

Simona Marchetti

 


Il Comitato per un futuro sostenibile in Lomellina, tramite il suo presidente, Alda La Rosa, ha presentato alla Procura della Repubblica di Vigevano un esposto per le autorizzazioni concesse alle ditte costruttrici delle tre centrali elettriche, di cui due a olio di palma (Vigevano e Olevano),  una a cippato di pioppo (Olevano) e una alimentata a CDR, ovvero rifiuti, e a scarti di legno trattato, quindi colle e formaldeide (Sit di Mortara). Si evidenzia nell’esposto che le autorità competenti non hanno valutato l’effetto sommatorio determinato dalla concentrazione in pochissimi chilometri di impianti altamente inquinanti che porterà a un innalzamento dei livelli di polveri sottili, con conseguente grave danno alla salute e all’ambiente in una zona che illustri studi medici indicano come la più inquinata della provincia dopo Broni, tristemente nota per l’amianto. Il comitato ha analizzato la situazione di partenza in una zona già ampiamente compromessa da insediamenti industriali molto inquinanti che non ha bisogno di energia elettrica perché consuma solo 1/3 di quella che produce. Ha sottoposto quindi al giudizio del magistrato tutti quegli elementi che a suo giudizio violano gli articoli della Costituzione Italiana e del Trattato costitutivo dell’Unione Europea, chiedendo di accertare se ricorrano ipotesi di reato e di adottare  un provvedimento di precauzione, come indicato dall’Unione Europea,  a tutela della integrità della salute umana e della salubrità ambientale.
Le cinquemila firme raccolte in questi mesi tra i cittadini di questa parte di Lomellina sono state allegate all’esposto con tutta la documentazione preparata da medici, ingegneri ambientali e agronomi.
Chi ha firmato le petizioni ora sa che la sua firma non è stata vana ma è servita a far valere il proprio diritto alla salute come sancito dalla nostra Costituzione.
Durante la preparazione dell’esposto sono emersi aspetti su cui è probabile che il Comitato per un futuro sostenibile in Lomellina avvii presto una class action, sempre con il sostegno di chi l’ha appoggiato in tutte queste sue azioni, ovvero tanti, tantissimi cittadini della Lomellina.

Comitato per un futuro sostenibile in Lomellina.

 


A seguito delle informazioni giornalistiche e del dibattito tenutosi in data 14 novembre u.s. presso la sala polivalente delle scuole elementari di Castello d’Agogna organizzato dalla Fondazione Coghi sulla prossima realizzazione di due centrali elettriche in territorio del comune di Olevano di Lomellina ma nelle immediate vicinanze del territorio di Castello d’Agogna, un consistente numero di cittadini di questo comune ha deciso di costituire un comitato denominato PER UN FUTURO SOSTENIBILE al fine di contribuire a sensibilizzare la popolazione del territorio circa le problematiche connesse  all’installazione di simili attività.
In attesa di ulteriori e più approfonditi elementi conoscitivi, il comitato rileva che:

  • alle due centrali di Olevano, una a cippato di pioppo e l’altra ad olio vegetale, si andrebbero ad aggiungere ulteriori due centrali elettriche: una a Mortara, nelle immediate adiacenze dell’industria SIT, che brucerebbe gli scarti di legname prodotti dallo stabilimento ed eventualmente rifiuti e l’altra alla frazione Morsella di Vigevano pure ad olio vegetale. Tali progetti configurerebbero la presenza di 4 centrali, a cui si aggiunge il termovalorizzatore di Parona, già in funzione, nel raggio di 10 chilometri contraddicendo ogni logica di corretta distribuzione territoriale di impianti di questo tipo. n particolare nell’area compresa tra i comuni di Mortara, Olevano e Castello d’Agogna sorgerebbero 3 centrali nel raggio di 3 chilometri. Tale abnorme concentrazione determinerà un accumulo di emissioni di sostanze inquinanti nell’aria che, anche se singolarmente prese dovessero risultare compatibili con le norme vigenti, sommandosi in un’area limitata, finiranno per determinare gravi danni all’ambiente e soprattutto alla salute.

  • Le tecnologie utilizzate per la realizzazione delle centrali in questione, anche se alimentate da fonti rinnovabili, contrastano con le più adeguate e moderne forme di produzione di energia elettrica maggiormente rispettose dell’impatto che determinano nei confronti delle persone e dell’ambiente. Queste centrali, anche se dotate di sistemi di abbattimento dei fumi, emettono comunque grandi quantità di polveri sottili che hanno noti effetti cancerogeni e sono già in concentrazione eccessiva nell’aria della nostra regione. Le centrali ad olio, alimentate da olio di palma, stanno poi determinando un’autentica catastrofe ecologica in aree sottoposte ad una micidiale deforestazione per far posto alle più produttive piantagioni di palma.
  • La realizzazione di detti impianti determinerebbe la concreta impossibilità di realizzare nelle adiacenti aree, così come dichiarato dalla Fondazione Coghi, una struttura sanitaria che, oltre a rappresentare un importante presidio per la salute dei cittadini non solo della nostra zona, determinerebbe sicure ricadute da un punto di vista occupazionale in misura assai più rilevante rispetto a quanto previsto per le centrali.
Per questi motivi e per altri che saranno via via evidenziati, il Comitato “Per un futuro sostenibile” si propone:
  • di raccogliere ogni possibile utile informazione circa i progetti di produzione energetica in atto sul territorio che possano determinare conseguenze dannose alla salute  dei cittadini di Castello d’Agogna e dei comuni limitrofi,
  • di coinvolgere le realtà sanitarie della zona per informare i cittadini delle ricadute sulla salute causate dall’inevitabile innalzamento delle polveri sottili,
  • di pubblicizzare e di far partecipi i cittadini di tali problemi attraverso ogni possibile forma di comunicazione, in particolare incontri, dibattiti e divulgazione di materiale Tale coinvolgimento potrebbe determinare altresì l’organizzazione di strumenti di espressione della volontà popolare quali il referendum e la raccolta di firme.
  • di interagire con le Amministrazioni comunali del territorio al fine di coordinare ogni possibile iniziativa che punti alla salvaguardia del benessere psicofisico della cittadinanza e al presidio del territorio. Tale azione mirerà a far sì che le Amministrazioni comunali assumano anche iniziative legali tese a difendere i diritti delle popolazioni, in particolar modo quello, costituzionalmente garantito, della salute.
  • di interagire con l’Amministrazione provinciale che, quale organo programmatore del territorio sovracomunale, è l’ente che garantisce un’equilibrata dislocazione degli impianti produttivi, in particolar modo quelli che determinano problemi a livello di impatto ambientale,
  • di collaborare con la Fondazione Coghi perché gli obiettivi sinteticamente presentati nell’incontro del 14 u.s. possano realizzarsi a tutto vantaggio dei cittadini residenti e non residenti,
  • di collegarsi ad altri comitati ed associazioni, in particolar modo quelli del territorio lomellino che perseguono gli stessi obiettivi al fine di trovare forme di collaborazione e di sostegno reciproco.
  • di utilizzare i mezzi di informazione, in particolar modo la stampa locale, perchè del problema delle centrali lomelline se ne parli adeguatamente e per la divulgazione delle iniziative che il comitato andrà ad assumere.
Il comitato “Per un futuro sostenibile”, nel dichiarare la propria autonomia da ogni formazione politica sia a livello nazionale che territoriale, invita tutti i cittadini dei comuni interessati, sensibili al problema della salvaguardia della salute e dell’ambiente, a collaborare nelle forme e nei modi che verranno di volta in volta pubblicizzati al fine di evitare che scelte fondamentali per il domani nostro e dei nostri figli vengano determinate solo da logiche  che nulla hanno a che fare con il benessere degli uomini e delle donne di Lomellina.
Castello d’Agogna, 3/12/2008