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Articoli del 2012

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 19 gennaio 2012
La neve chimica e le tradizioni della nostra gente

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Caro direttore le mando una poesia in dialetto che dà conto della stagione e di questi giorni di freddo di metà gennaio. Ier l’era Sav Maur, incoeu l’è San Marcel, duman l’è Sant’Antoni. Da num ièn sempar stai, marcant ad nev. Par la gent ieran impurtant, perchè la vita l’era segnà, dal calendari ad la campagna. La gent la viviva in campagna. La mangiava cun quel ca dava la stala, al pulè, a stabi, l’ort, e la campagna. L’as muviva a pè, o cul caret. Lì inturan. E i disivan che suta la nev, a gh’era al pan. G’era pusè fred, la gent la stava al cuc, e l’as vuriva ben. Adès gh’è la glubalisasion, quasi suma pu chi lè ca suma. Guma tanta rob. Fuma fadiga. E curam par gnent. E’co parchè devam ricurdas, di marcant ad nev, e faghi ricurdà ai nostar fioeu. Gaetano Respizzi I mercanti della neve, i «marcanton» li chiamava anche la mia nonna. E di neve ne portavano. Eccome. E gli agricoltori si chiudevano in casa o guardavano scendere i fiocchi spuntando dalla stalla dove bisognava comunque - neve o non neve - andare a governare le bestie. Oggi, proprio in questi giorni ci capita di scrivere di neve ma la chiamiamo tra virgolette «neve chimica» perché più che essere frutto di un evento meteo di stagione è invece una poco allegra miscela di acqua gelata e di smog, causa anche di microclimi diversi, creati da agenti che hanno sempre meno a che fare con la natura. Arrivano così segnalazioni di questo tenore: nevica al Cravino non in centro Pavia. Oppure: campi bianchi a Parona ma solo vicino all’inceneritore. Neve a Gropello, niente né prima né dopo il paese. Effetti speciali che chissà perché non mettono l’allegria che, pur nei disagi, ci comunicherebbe una nevicata vera. Eh sì, caro lettore poeta, che celebra le stagioni le sue liriche in vernacolo, sotto la neve di oggi è sempre meno facile immaginare il pane per domani. Lei rimprovera un po’ a tutti noi le corse inutili, la globalizzazione che ci fa dimenticare la nostra vera identità. E ci invita a una pausa per ricordare. Ha ragione, vale la pena di rallentare. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. su Twitter @FioraniP