Rassegna Stampa Inquinamento 2013

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui  

Stampa

Rassegna Stampa Inquinamento 2013

Scritto da Nuova Stagione on . Postato in Ultime

 

A Parona anche i rifiuti del Piemonte

16 febbraio 2013 —   pagina 40   sezione: Nazionale

I sindaci sono furenti. Dall’alta alla bassa Lomellina la richiesta è univoca: riduzione delle tariffe. Il medese Lorenzo Demartini è il capofila dei sindaci «scandalizzati». «Stiamo ancora scontando un contratto capestro che guarda con favore solo alla società; è ora che la Lomellina alzi la voce: non siamo la pattumiera del Nord-ovest d’Italia – dice – Noi stiamo scontando le politiche industriali di Lomellina Energia, che vuole anche sostituire la prima caldaia spendendo 100 milioni di euro. E ora la Provincia starebbe lavorando per portare a Parona i rifiuti di Alessandria e di Asti: sarebbe l’ennesimo favore alla società. Noi lomellini paghiamo tariffe più alte del 30% rispetto a quelle applicate nei territori limitrofi». Anche il robbiese Marcelo Gasperini è sulla stessa lunghezza d’onda e si allinea alla richiesta di abbassare i prezzi: «E’ tempo di arrivare a una riduzione delle tariffe in tempi brevi, ma il Clir dovrebbe valutare con attenzione il ricorso alle vie legali, sebbene il principio che sta alla base delle nostre lamentele sia sacrosanto». PARONA Il termodistruttore di Lomellina Energia potrebbe ricevere i rifiuti delle province di Alessandria e di Asti. La possibilità è bocciata con energia sia dal Clir spa, che conferisce 30mila tonnellate annue all’inceneritore, sia dai Comuni lomellini. Per ora non ci sono accordi definiti, ma la bozza di un protocollo d’intesa sta agitando le acque del bacino provinciale B, cioè Lomellina e Vogherese: Clir e Asm-Isa Vigevano, i due soggetti che conferiscono a Parona, pagano ciascuno 112,64 euro a tonnellata, quasi 13 euro in più rispetto al bacino A (Pavese e Oltrepo orientale). La Lomellina è in subbuglio perché Alessandria e Asti potrebbero smaltire a Parona a 85-90 euro a tonnellata, tariffa inferiore a quella applicata a Clir spa e ad Asm-Isa. L’ipotesi prevede che le due province piemontesi possano smaltire i rifiuti urbani a Parona: in particolare, per Alessandria si parla dei territori di Tortona e della Valle Scrivia. Alessandria e Asti, facendo riferimento al «difficile contesto aggravato dalle limitate disponibilità della finanza pubblica», non ritengono opportuno costruire un nuovo impianto di termovalorizzazione. Al contrario, ritengono «prioritario» valutare il ricorso «al pieno utilizzo e al potenziamento di impianti esistenti». Sempre nella bozza si parla dei residui del processo di valorizzazione, cioè le ceneri, che dovrebbero ritornare in Piemonte. Per il momento, la Provincia di Pavia non si sbilancia. «Non ci è pervenuta alcuna richiesta ufficiale, né mi risultano incontri istituzionali», commenta l’assessore all’Ambiente, il sartiranese Alberto Lasagna. Per ora dal Piemonte solo la Provincia di Verbania ha firmato un protocollo d’intesa per lo smaltimento di 4mila tonnellate a Parona. «Ma solamente in caso di picchi turistici, nei mesi estivi», precisa Lasagna. L’ipotesi “piemontese” è respinta da Federico Bertani, presidente del Clir spa. «Questa bozza stride non poco con il contratto che ci lega a Lomellina Energia fino al 2017: noi abbiamo l’obbligo di conferire 30mila tonnellate l’anno a un prezzo, 112,64 euro, che ci danneggia – spiega – E ora i rifiuti dal Piemonte arriverebbero a una tariffa di gran lunga inferiore: oltre il danno la beffa. Già da qualche tempo, il consiglio d’amministrazione del Clir spa sta valutando se ricorrere alle vie legali per cercare di abbassare le tariffe applicate dalla società di gestione». L’accordo stipulato alla fine degli anni Novanta lega il Clir a Lomellina Energia, società che fa capo a Linea Group Holding (Lgh), fino al 2017. «Ci sono sentenze della Corte di Cassazione che vanno nella nostra direzione – aggiunge Bertani – Le tariffe approvate quasi vent’anni fa sono penalizzanti per il nostro territorio, soprattutto se confrontate con quelle del Pavese». Di fronte a questa levata di scudi la società presieduta da Vincenzo Filisetti preferisce il silenzio: «Nulla da commentare». Da parte sua, Claudio Tedesi, vice presidente di Lgh in rappresentanza di Pavia, si limita a dire: «La questione Lomellina Energia sarà affrontata in uno dei prossimi cda di Lgh». Umberto De Agostino