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Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 10 novembre 2010

«Le polveri sono sotto controllo»

PARONA. Le cause dell’incendio scoppiato giovedì scorso all’inceneritore non saranno note prima di 15 giorni. Intanto i vigili del fuoco continuano a stazionare nell’area dell’impianto dei rifiuti di strada Scochellina. «Lo scopo è controllare che non ci siano focolai nascosti sotto i cumuli di detriti ancora da rimuovere», fanno sapere da Cogeme, cui fa capo Lomellina Energia, la società che gestisce il termovalorizzatore da 380mila tonnellate annue di rifiuti. Intanto, il paese sembra ormai abituarsi ai picchi del Pm10: le polveri sottili sono balzate dai 24 microgrammi al metro cubo di giovedì agli 80 di domenica. «Purtroppo viviamo così da anni e non c’è alcuna soluzione con tutte queste industrie», dice una donna che esce dal negozio di alimentari di piazza Nuova. Ma secondo l’assessore Giuseppe Ferretti il picco di domenica è dato da un fattore ben preciso: «Il Pm10 sale in autunno e in inverno quando le famiglie accendono i termosifoni». E il sindaco Silvano Colli gli fa eco: «Tanto rumore per nulla. Questo valore è stato raggiunto solamente un giorno». Ma qualcuno mette in relazione il Pm 10 con le fiamme sprigionatesi dal capannone di stoccaggio della frazione organica stabilizzata, il cosiddetto compost. L’incidente non aveva determinato conseguenze nella gestione della raccolta dei rifiuti in Lomellina e nel Vogherese, zone che fanno parte del bacino provinciale B e che smaltiscono l’immondizia urbana a Parona. Ieri all’impianto di Lomellina Energia stazionava ancora un mezzo dei Vigili del fuoco, mentre all’esterno qualcuno si è chiesto il motivo di uno sversamento di acque dall’area dell’inceneritore in un fosso limitrofo. «Sono acque autorizzate, pulite, derivanti dal processo di lavorazione del termovalorizzatore», spiegano sempre da Cogeme. Ieri mattina il direttore Emilio Lorena ha preferito far rispondere all’ufficio stampa. Le operazioni di rimozione dei detriti sotto il capannone andato in fumo sono ancora in corso a cinque giorni dall’incendio scoppiato all’impianto: «Le cause dell’incidente, che non ha causato danni a persone, sono in fase di accertamento». (u.d.a.)