WWF

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui  

Nuove centrali in Lomellina

Abbiamo appreso dai giornali locali di un ennesimo pericolo per la Lomellina, territorio che continua a essere devastato, grazie alla complicità di amministratori pronti a far cassa sulla salute delle persone e sulla distruzione del territorio, con l’autorizzazione di nuove centrali elettriche che utilizzano mais, che serve per l’alimentazione degli animali e delle persone.
Chiediamo di limitare al massimo la competizione tra colture alimentari e energetiche. In ogni caso andranno privilegiate le prime rispetto alle seconde, essendo il diritto all’alimentazione elemento imprescindibile per uno sviluppo sostenibile. Competizione che a livello mondiale ha reso impossibile a intere popolazioni accedere a una corretta alimentazione, affamandole.
Solo nelle situazioni in cui vi sia una potenzialità di produzione locale adeguata a quote significative di domanda energetica, le biomasse potrebbero essere usate per la produzione combinata di calore ed elettricità (co-tri-generazione) in moderni impianti di piccole dimensioni, secondo un concetto di filiera corta: la movimentazione eccessiva delle biomasse non solo ne aumenta i costi ma, soprattutto, ne rende negativi i bilanci energetici e ambientali.
In un quadro generale che tenga conto anche della limitatezza delle risorse e della disponibilità di terra, il WWF ritiene che le bioenergie dovrebbero svilupparsi nel rispetto dei seguenti punti:
  • ogni singola iniziativa deve essere sottoposta preventivamente a un accurato bilancio energetico (conteggio dell’energia spesa e ricavata) e di emissioni relativo all’intera filiera (coltivazione, lavorazione dei prodotti, trasporto, uso finale);
  • la comunità locale dovrà essere coinvolta nei processi decisionali;
  • le piante geneticamente modificate non devono essere utilizzate per scopi energetici;
  • deve essere posto un limite superiore alla fertilizzazione chimica;
  • devono essere privilegiate le colture energetiche a più alta resa (tonn/ha/anno) e a più basso impatto ambientale;
  • deve essere preventivamente effettuata una valutazione di impatto ambientale da parte di esperti indipendenti, per valutare i rischi ecosistemici (in particolare: erosione, riduzione della biodiversità, aumento della diffusione di malattie delle piante a causa della semplificazione operata, inquinamento delle acque superficiali e profonde a causa della coltivazione e delle operazioni di trasformazione della biomassa in  combustibile);
  • Il biogas può essere generato anche da quelle biomasse di scarto che comunque sarebbero prodotte dalla filiera agro-alimentare: liquami prodotti negli allevamenti zootecnici, residui colturali, scarti organici e acque reflue dell’agro-industria, fanghi di depurazione delle acque reflue urbane e industriali e frazioni organiche di rifiuti urbani.
Chiediamo l'applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per i nuovi impianti in Lomellina, così come previsto dalla direttiva europea n. 42/2001/CE e come già recepito anche da altre regioni italiane.
La Lomellina ne ha proprio bisogno

Fabrizio Varese - WWF Lomellina 5 Agosto 2010