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Articoli del 2010

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 10 novembre 2010

Parona, stop alla maxi centrale


PARONA. La centrale termoelettrica da 400 megawatt è bocciata definitivamente. Il ministero dello Sviluppo economico ha inviato all’amministrazione comunale di Parona una nota con cui anticipa l’emanazione del «provvedimento definitivo di conclusione negativa del procedimento» alla luce del parere contrario espresso nel 2007 dalla Regione Lombardia. Il 30 settembre un inatteso via libera alla compatibilità ambientale era arrivato sul tavolo del sindaco Silvano Colli spingendo il consiglio comunale a compattarsi per respingere l’eventuale insediamento dell’impianto a ciclo combinato proposto dalla Union Power e dalla collegata San Giuseppe di Vigevano. Ora il no definitivo al progetto contestato. La legge 55/2002 prevede che l’autorizzazione unica sia rilasciata d’intesa con la Regione interessata, ma già il 2 agosto 2007 il Pirellone aveva ritenuto di bocciare il progetto energetico e il ministero dell’Economia aveva detto no il 10 ottobre successivo. «Da Roma ora ci hanno spiegato che l’acquisizione della Valutazione di impatto ambientale da parte del ministero dell’Ambiente era un passaggio da effettuare, ma che non va a incidere sulla decisione finale - spiega Colli - In ogni caso, il risultato è duplice: Parona non avrà alcuna centrale termoelettrica e il ministero, con il parere favorevole, afferma che l’ambiente di Parona non è inquinato». Sempre il ministero dello Sviluppo economico ricorda che il 16 febbraio 2009 il Tar Lombardia aveva respinto il ricorso della Union Power contro la delibera regionale del 2 agosto del 2007. «Tale sentenza non risulta appellata davanti al Consiglio di Stato nei termini previsti e si considera passata in giudicato», scrive il ministero. Contro si erano schierati il «Comitato dei cittadini per la salute e l’ambiente» e le associazioni «Futuro sostenibile in Lomellina» e «Vigevano sostenibile». Anche il medico paronese Marco Lorena, aveva consegnato al sindaco una petizione sottoscritta da 200 medici. - Umberto De Agostino