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Articoli del 2010

Scritto da Renato Soffritti on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 21 maggio 2010
Sì del Consiglio al taglio di sei collegi

PAVIA. La proposta di ridefinizione dei collegi elettorali provinciali ha accontentato molti e scontentato qualcuno. E’ stato approvato ieri sera in consiglio provinciale il taglio dei collegi, che passano così da 30 a 24. Ma due scontenti del Pdl hanno votato contro la loro stessa maggioranza: a Paolo Motta (di Cassolnovo) e Vitantonio Quarato (di Vigevano) non è andata giù la decisione di sopprimere il collegio di Cassolnovo. Mentre Alberto Zaverio si è astenuto. La proposta approvata ieri sera da Piazza Italia modifica leggermente quella della Prefettura. Grazia il Pavese, in virtù dell’incremento demografico raggiunto in questi ultimi anni, e mette mano a una fascia di Lomellina che interessa i Comuni di Cassolnovo, Cilavegna, Gravellona e Parona. Le “forbici” della Provincia si sono strette anche su due collegi di Pavia, su Vigevano, Varzi e Sant’Alessio con Vialone, producendo una riduzione di 6 consiglieri provinciali (i quali percepiscono in media 70 euro al mese) e due assessori (complessivamente circa 60 mila euro all’anno), decisione che porta così l’esecutivo da 10 a 8 componenti. «Se l’obiettivo è il risparmio, non mi pare che il risultato sia efficace quanto l’intendimento», sottolinea Teresio Forti, capogruppo di Rifondazione in consiglio provinciale, che, pure, ieri ha votato contro. La distribuzione dei collegi elettorali provinciali, in vista del voto del 2011, avrà questo assetto: Belgioioso (13 Comuni e 24 sezioni), Broni (18-38), Casorate Primo (10-22), Casteggio (18-29), Cava Manara (8-18), Chignolo Po (12-24), Gambolò (9-23), Garlasco (3-17), Mede (15-24), Mortara (9-26), Pavia I (1-84), Pavia II e Pavia III (0-0), Rivanazzano (21-37), Robbio (10-28), Sannazzaro (11-24), Siziano 7-17), Stradella (14-28), Vigevano I (1-61), Vigevano II e III (0-0), Voghera I (1-39), Voghera II (0-0), Vidigulfo (9-17). «La nostra proposta modificativa ha tenuto conto dei criteri formulati dal ministero - ha spiegato il presidente Vittorio Poma - che ha chiesto di formare collegi omogenei per numero di abitanti».