News

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui  

News

Stampa

Comunicati Stampa

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

Da: Il Gruppo Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

A: Quotidiani Locali Comitati e Associazioni

OGGETTO:Comunicato Stampa sulla questione Borgarello

 

Nell’ambito dell’amministrazione provinciale di Pavia è andato in scena uno spettacolo sconcertante, per non dire grottesco e vergognoso, sulle responsabilità dell’approvazione del centro commerciale di Borgarello. Il centro commerciale di Borgarello, come è noto, oltre che dal nostro gruppo consigliare, ha trovato una vasta opposizione da parte dei cittadini della zona, di associazioni ambientaliste e paesaggistiche per l’impatto devastante che avrà sulla viabilità, sul commercio locale e persino sul complesso monumentale della Certosa. Ebbene, di fronte a tutto ciò, cosa è accaduto? Il consiglio provinciale vota contro, ma la Regione, amministrata dalle stesse forze (Pdl e Lega Nord) che amministrano la provincia di Pavia dà il via libera. Nasce poi un inverecondo balletto di responsabilità tra le varie fazioni del centro-destra, fino quasi a sfiorare lo scontro fisico nella conferenza stampa indetta dal presidente della provincia Poma e nella riunione dell’apposita commissione consigliare. Poma accusa il consigliere regionale ed ex assessore leghista Ciocca di avere nascosto per anni il piano commerciale della Provincia e quindi di aver celato gli elementi per la bocciatura del centro di Borgarello. Ciocca reagisce di brutto. Fatto sta che, secondo noi, la responsabilità di una situazione così devastante per il territorio è di entrambi i contendenti. Un assessore che non manda avanti il piano commerciale, ma anche un presidente che, avendo la massima responsabilità dell’Ente, non può non essere informato a che punto si trovi uno dei principali strumenti di programmazione della Provincia. Crediamo che i cittadini che seguono queste vicende siano stanchi di questo continuo gioco delle tre tavolette: si finge di opporsi a determinati insediamenti a livello locale, mentre a livello superiore le medesime forze politiche mandano avanti questi grossi interessi privati. Questa è stata la politica della Provincia in tutti questi anni, con gravi conseguenze per il territorio: non programmare, lasciare via libera ai grossi gruppi economici. Questo è avvenuto in tutti i campi: dai centri commerciali, ai rifiuti, ai fanghi in agricoltura, alle centrali elettriche, sulle cave, ecc. Fatto sta che nessuna delle varie fazioni in lotta nell’ambito della destra provinciale (Poma contro Ciocca, ma anche Alpeggiani contro Abelli e altre suddivisioni) rappresenta una vera alternativa all’attuale sistema di potere, ma solo una lotta interna per aumentare l’influenza del proprio gruppo in rapporto (favorevole) ai grandi gruppi economici che hanno fatto del nostro territorio provinciale una terra di conquista (con buona pace dello slogan “padroni in casa nostra…”). Da segnalare, inoltre, che il piano commerciale così vergognosamente tenuto fermo da assessore e presidente è già costato finora ben 123 mila euro (centoventitremila) di denaro pubblico senza che sia mai approdato in consiglio provinciale. È vero che manca poco alle elezioni provinciali, ma per ragioni di igiene pubblica sarebbe bene che il presidente della provincia e l’intera giunta se ne vadano a casa.

 

Il Gruppo Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

Teresio Forti

Giuseppe Invernizzi