Sartirana, il Wwf contro la sagra dedicata alla rana

SARTIRANA «Le sagre della rana non hanno più nulla di tipico: purtroppo gli anfibi surgelati s’importano a quintali dall’Asia». La bordata arriva dal Wwf, che punta il dito contro il simbolo della Lomellina. In realtà, i riflettori sono puntati non solo sulla sagra di Sartirana, che all’inizio di settembre compirà i 40 anni, ma anche su quelle di Capanni, Cassignanica, Paganico, Baccaiano e Brozzi, località sparse lungo la Penisola che organizzano eventi gastronomici incentrati sulla rana in brodetto e su altri piatti popolari. Secondo gli ambientalisti, «ormai la realizzazione di queste sagre costringe gli organizzatori a rivolgersi a Paesi asiatici o dell’Europa dell’Est per l’importazione di esemplari di rane congelate, dopo che il patrimonio locale di anfibi si è drasticamente ridotto a partire dagli anni Settanta per vari fattori». Il Wwf non va per il sottile: «Si parla di svariati quintali di anfibi a sagra, che ben poco hanno di tipico e che contribuiscono a un commercio che si porta dietro, tra l’altro, il maltrattamento degli animali nei luoghi di origine, lo sfruttamento di lavoro minorile nelle aree di raccolta, la commercializzazione di specie esotiche, dubbi sulla sicurezza alimentare e sulla possibilità di importare, insieme alle rane, anche parassiti e patologie potenzialmente dannose per gli anfibi di casa nostra». Anche il Wwf lomellino, rappresentato dal presidente Fabrizio Varese e dal responsabile locale Renato Soffritti, abbraccia la posizione nazionale: «La Lomellina non è priva di responsabilità, perché l’uso indiscriminato dei diserbanti ha azzerato tante specie viventi». Da anni, ormai, la gran parte delle rane servite a Sartirana proviene dalla Turchia, dalla Grecia e dai paesi dell’ex Jugoslavia. Gli organizzatori si servono di una ditta specializzata di Trino Vercellese, che a sua volta si rifornisce all’estero. Di fronte alle accuse del Wwf, il Comitato organizzatore della Sagra della rana non vuole commentare. «Nulla da dire», dice il presidente Pietro Pianzola. Il sindaco Ernesto Prevedoni Gorone afferma: «Sono certo che l’approvvigionamento di rane è effettuato dal Comitato con la massima correttezza». La comunità di Sartirana è molto sensibile alle rane e alla sua sagra, concepita una sera del 1972 al bar del Pidrulì dalla dirigenza della società calcistica Us Sartiranese. Si diede dignità alla rana dorata, ricetta inventata dalla Angiulìna, cuoca del Pidrulì, e tramandata solo a poche amiche. Ogni anno 150 volontari predispongono al Giardinetto estivo l’area della sagra, benedetta più volte da Mike Bongiorno e frequentata da nomi come Aldo Aniasi. Umberto De Agostino

ARCHIVIO LA PROVINCIA PAVESE

Fonte: http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2011/06/09/VO_38_01.html

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