Giornali

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui  

Stampa

Giornali

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 04 gennaio 2011

Clir, sconto a chi differenzia meglio i rifiuti

 

 

MEDE. Il metodo di calcolo degli importi a carico dei Comuni soci del Clir spa va rivisto secondo «criteri di maggiore equità». All’orizzonte della società di raccolta e smaltimento dei rifiuti con sede a Mortara si profila una rivoluzione.

Ovvero, i Comuni più popolosi seguono una «pratica virtuosa» che, paradossalmente, sembra penalizzarli sotto l’aspetto economico. Ne parla il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna. «L’argomento è già stato affrontato nell’ultimo anno: credo che nel calcolare le somme dovute dai soci vada tenuto conto di alcuni aspetti oggettivi, primo fra tutti, il costo superiore a carico dei Comuni con la piazzola ecologica e che svolgono la raccolta differenziata porta a porta - dice - Inoltre, i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti versano il 10% in meno rispetto a quelli maggiori: in questo modo, l’attenzione posta da alcuni Comuni soci a pratiche virtuose è sostanzialmente penalizzata da un sistema di calcolo dei costi ormai superato». Senza contare che non tutti i Comuni hanno aderito al progetto di monitoraggio ambientale svolto dall’istituto di ricerche «Mario Negri» di Milano, convenzionato con il Clir spa. In sostanza, Mortara, Mede, Robbio, Gambolò, Sannazzaro, Cilavegna e Dorno chiedono «maggiore equità» nella distribuzione delle spese. Mario Arcelloni, vice sindaco ed ex sindaco di Robbio, aggiunge: «Dieci anni fa costruimmo la piazzola ecologica con una spesa di circa 60mila euro e oggi paghiamo al Clir 15mila euro l’anno per la gestione. Sono costi consistenti, che la gran parte dei 41 Comuni soci non ha mai sostenuto: al contrario, chi si è dato da fare, viene penalizzato». Oggi il Clir suddivide le tonnellate prodotte in tutto il bacino per il numero di abitanti di ogni Comune, ma qualcuno chiede di rivedere il sistema. Silvano Colli, sindaco di Parona (2mila abitanti) ed ex presidente del Clir, commenta: «Il criterio in discussione era stato deciso 30 anni fa, quando fu costituito il Clir. Ora, se si vuole rimettere in gioco, sarebbe necessaria l’unanimità del territorio». In questa fase la mozione Guardamagna è al vaglio del consiglio d’amministrazione del Clir, guidato dal presidente Federico Bertani, e del direttore generale Marco Rivolta. In sintesi, il sindaco di Mede suggerisce a tutti i soci di «uniformarsi alle pratiche virtuose» già messe in atto dai Comuni maggiori. La decisione, forse, già entro gennaio.

-Umberto De Agostino