Futuro Sostenibile

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Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

Scritto da Futuro Sostenibile on . Postato in Ultime

Lettera ai giornali su sentenza TAR - Castello d’Agogna - 30 ottobre 2010


L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina manifesta il più vivo compiacimento apprendendo la notizia che il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi contro le autorizzazioni concesse alla ditta Maire Tecnimont S.P.A. ed alla ditta Biolevano Energie s.r.l. per realizzare una centrale elettrica nel territorio di Olevano di Lomellina.

Nell’esprimere alla Fondazione Vera Coghi ed in particolare al suo presidente dott. Mariangela Zenoni Colli Vignarelli, i più fervidi e sentiti ringraziamenti per il decisivo e costante impegno profuso nel raggiungimento di tale risultato, riteniamo che la difesa e la salvaguardia del nostro territorio così validamente perseguiti, corrispondano alle aspirazioni ed alle aspettative della signora Vera Coghi che costantemente operò in tale prospettiva.

Un vivo ringraziamento riteniamo di doverlo rivolgere ai valenti legali, in particolar modo all’avv. Zanuttigh per la competenza e la professionalità dimostrata nelle diverse fasi del procedimento.

Infine un ringraziamento forte crediamo vada rivolto a tutti coloro che, in modi e forme diverse, hanno sostenuto la battaglia che la nostra Associazione ha intrapreso per opporsi alla realizzazione dell’impianto.

Infatti al nostro impegno, concretizzatosi in un convegno pubblico ad Olevano, nella raccolta di firme tra gli abitanti della Lomellina, nella presentazione di un esposto-denuncia alla procura di Vigevano, nella costante informazione condotta attraverso comunicati ed interviste agli organi di stampa locali, hanno risposto centinaia di cittadini che hanno dimostrato la loro volontà di salvaguardare la loro salute e l’ambiente lomellino da tale potenziale pericolo.

Il positivo e straordinario risultato conseguito oggi si aggiunge ad altri che sono stati raggiunti grazie alla mobilitazione dei cittadini, come ad esempio la mancata realizzazione della centrale di Vigevano, sventata dalla decisa opposizione degli amici di Vigevano sostenibile, e di quella di Ceretto Lomellina anch’essa sventata grazie all’opposizione dei suoi abitanti, a cui la nostra Associazione ha dato appieno il suo sostegno.

Certo siamo consapevoli che la battaglia non è conclusa e che nuovi e diversi pericoli si potranno presentare, tutti volti a trasformare la nostra terra di Lomellina in una serie continua di discariche, centrali ed inceneritori.

Tuttavia siamo convinti che un numero sempre più ampio di cittadini giustamente preoccupati per il loro futuro e per quello dei loro figli si unirà agli sforzi delle associazioni sorte spontaneamente e di tutte quelle forze che dimostreranno con i fatti di volere il bene della nostra terra.

Una prima risposta, in tal senso, la chiediamo aderendo alla raccolta di firme che abbiamo lanciato a Mortara perché la giusta e doverosa salvaguardia dei posti di lavoro non venga barattata con il venir meno dell’ancora più doverosa difesa della salute delle persone, un bene questo di primaria importanza, costituzionalmente garantito.

Inoltre, nel ribadire il concetto che solo attraverso un’informazione adeguata e corretta sarà possibile consentire ai cittadini di effettuare scelte responsabili, invitiamo tutti a partecipare al convegno che si terrà venerdì 5 novembre alle ore 21 presso Casa madre delle Suore Pianzoline in via SS Trinità 16, entrata da via delle Mura, dal titolo “ Inceneritori, centrali ……. e la salute se ne va in fumo”.

Per festeggiare nuove vittorie domani, dobbiamo impegnarci oggi e per questo chiediamo a tutti, soprattutto ai giovani, di condividere gli sforzi che la nostra Associazione sta sostenendo al solo scopo di difendere la Lomellina ed i suoi abitanti di oggi e di domani.

Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

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Il Giorno di Lodi e Pavia 31 Ottobre 2010

Olevano, centrale a biomasse bocciata dal Tar

Olevano Lomellina, 31 ottobre 2010 - Bloccata dal Tar la realizzazione della centrale a biomasse di Olevano. Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi ed ha annullato le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia sia per l’esproprio dei terreni che per la realizzazione della centrale. Un pronunciamento in tempi da record, rispetto alla discussione avvenuta in giugno e ai ricorsi presentati nel 2009, con la sezione quarta del Tar della Lombardia che si è dichiarata sulla legittimità e sulla procedura degli atti relativi all’impianto di Olevano Lomellina che stanno realizzando Maire Tecnimont e Biomasse Olevano: sono stati annullati i due atti autorizzativi (rilasciati dalla Provincia) per la costruzione e per l’esproprio dei terreni, con la motivazione di “difetto di partecipazione” e quindi del rispetto delle garanzie nei confronti dei diretti interessati, ossia la Fondazione Coghi e la Società agricola Sviluppo, proprietaria dei terreni.

Il terzo ricorso, presentato contro l’autorizzazione integrata ambientale (rilasciata dalla Regione Lombardia) è stato invece dichiarato “irricevibile”, perché tardivo. Ma la sentenza del Tar, immediatamente esecutiva, rende di fatto prive le società Maire Tecnimont e Biomasse Olevano delle autorizzazioni per proseguire i lavori per realizzare le infrastrutture previste per il progetto della centrale a biomasse. “Per la Fondazione Vera Coghi - commenta la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - che si è assunta l’onere di una battaglia di civiltà per la difesa dell’ambiente e del territorio, e quindi per l’interesse generale, questa sentenza del Tar è una enorme soddisfazione. Una soddisfazione che condividiamo con il professor e avvocato Loriana Zanuttigh, che ci ha assistito, con le associazioni ambientaliste, tra cui Futuro sostenibile in Lomellina, che hanno raccolto le firme di tantissimi cittadini, e con i 200 medici lomellini che hanno firmato contro il proliferare di impianti dannosi alla salute pubblica”. Ma la soddisfazione non si limita agli aspetti relativi alla Fondazione come parte in causa. “Come cittadina - prosegue la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - non posso che plaudire ai tempi davvero rapidi e alla straordinaria efficienza della giustizia e ai giudici del tar, che hanno di fatto mandato all’aria i calcoli di chi confidava in tempi di pronunciamento biblici”.

Entrando poi nel merito delle motivazioni dell’annullamento, ovvero per i difetti di partecipazione, di divulgazione e accesso agli atti e ai documenti, la presidente della Fondazione Coghi auspica che la sentenza del Tar “induca a una doverosa riflessione, che conduca a una revisione delle autorizzazioni rilasciate in assenza, tra l’altro, di un piano energentico provinciale. Il Tar afferma il principio che un ente pubblico deve ascoltare i cittadini e fornire loro strumenti di partecipazione effettivi”.

di Stefano Zanette